Svp divisa sulle esenzioni Imu ai contadini


Orfeo Donatini


BOLZANO. Bufera nella Svp ieri a seguito dell'approvazione dell'emendamento - condiviso dal governo - a firma della senatrice pusterese Helga Thaler Ausserhofer approvato a Palazzo Madama e che amplia a "tutti i Comuni montani" i benefici dell'esenzione dell'Imu per i beni strumentali dei contadini.

E in Alto Adige, stando alla classificazione Istat, tutti i Comuni sono "montani" e quindi anche tutte le strutture delle cooperative e dei Consorzi agricoli di fondovalle - che la proposta di legge provinciale aveva invece escluso dalle esenzioni - sono destinati ad essere considerati "immobili strumentali agricoli" e con ciò esentati dal pagamento di qualsiasi aliquota Imu. E se a Roma la scelta del governo è stata salutata positivamente da parte in particolare della potentissima Coldiretti, a Bolzano si è subito trasformata in una vera e propria "bomba" politica.

Tanto che l'Obmann della Volkspartei, Richard Theiner, ha convocato per oggi una riunione straordinaria della direzione del partito per trovare una soluzione considerato che il nuovo indirizzo romano "sorpassava a destra" la non facile intesa trovata con i contadini del Bauernbund che avevano accettato, non solo di pagare l'Imu sulla casa, ma anche l'esclusione delle cooperative e dei consorzi agricoli dalle esenzioni Imu e le modifiche non marginali alla tassazione Irpef per le imprese agricole.

«Il problema di fondo - commenta per parte sua la senatrice Helga Thaler Ausserhofer - era legato a quella profonda ingiustizia costituita dalla quota dei mille metri per far scattare l'esenzione Imu sugli immobili strumentali dei contadini. A quel punto, su nostra osservazione, il governo ha condiviso di ricorrere all'unica classificazione ufficiale esistente ovvero quella dell'Istat sui Comuni montani. Avremmo voluto aggiustare ulteriormente le conseguenze di una simile scelta, ma non c'è stato nulla da fare e la norma è stata licenziata al Senato in quel modo». Dura la reazione da parte del presidente del Consorzio dei Comuni, Arno Kompatscher: «Se alla Camera questa norma verrà confermata per i Comuni si tradurrà in una perdita di circa tre milioni di euro che a quel punto dovranno essere recuperati da qualche altra parte. E così se, ad esempio, un Comune pensava di ridurre l'aliquota sulla casa dal 4 x mille al 3 x mille, perchè poteva contare sull'entrata derivante dalle strutture agricole, evidentemente non lo potrà più fare. E la stessa norma provinciale a questo punto dovrà essere modificata adeguandola a quella nazionale».

Ma non sono stati solo i Comuni a "ribellarsi". Nel corso dell'incontro di ieri mattina fra le categoria economiche rappresentate dal Südtiroler Wirtscharfsring con il presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder infatti è stato ribadito che "l'Imu dovrà essere applicata in modo omogeneo e possibilmente per tutti i settori economici sulla base di un medesimo trattamento". Dunrnwalder tendenzialmente d'accordo su questa linea, ma ovviamente altrettanto legato alla norma nazionale e quindi alle decisioni della Commissione Finanze della Camera dove la scelta del governo e della senatrice Thaler Ausserhofer ieri è approdata lasciando quindi la "patata bollente" nelle mani dell'onorevole Siegfried Brugger e dei suoi emendamenti.

«Ne abbiamo presentati due - ha commentato ieri Brugger - per tenare di ripristinare la norma precedente e salvaguardare così le scelte della Provincia. Ma non sarà un obiettivo facilmente raggiungibile. In ogni caso un voto non si avrà prima di martedì prossimo». In campo anche il presidente degli artigiani dell'Apa, Gert Lanz che non ha esitato a chiedere "l'estensione anche agli artigiani dell'esenzione Imu per i loro immobili strumentali, perchè non sarebbe giusto applicare trattamenti in modo impari".

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