Svp, sì al rimpasto di gennaio in giunta

Compromesso accolto, il parlamentino vota a larga maggioranza il rinvio della nomina di Schuler



BOLZANO. Compromesso rispettato sul rimpasto della giunta. Il Parteiausschuss della Svp ha ratificato ieri pomeriggio a larga maggioranza il patto siglato venerdì scorso tra presidente provinciale Luis Durnwalder, Obmann Richard Theiner e responsabili dei Bezirke.

La sostituzione in giunta dell’ex assessore Michl Laimer verrà decisa entro gennaio, non ora. Ha vinto la linea di Durnwalder, irremovibile anche ieri mattina nel dire: «Non accetto di fare un rimpasto ora e di doverne decidere un altro tra pochi mesi, se qualche assessore provinciale dovesse decidere di candidarsi alle elezioni politiche». Arnold Schuler deve aspettare. Ma il consigliere provinciale e il Bezirk del Burgraviato incassano l’impegno del parlamentino del partito che il nome del successore di Laimer verrà indicato appunto dal Burgraviato.

Il compromesso di gennaio è stato votato ieri dall’86% dei componenti del Parteiausschuss: 75 sì, 5 no e 7 astenuti.

Questo lo scenario prefigurato ieri in via Brennero: entro gennaio al più tardi dovranno essere terminate le primarie per l’indicazione dei candidati alle elezioni politiche. Se verrà sancita la candidatura degli assessori Sabina Kasslatter Mur e Hans Berger, questi subito dopo la designazione delle primarie dovranno dimettersi dalla giunta (non dal consiglio provinciale). A quel punto scatterà il maxi rimpasto dei posti lasciati liberi da Laimer e da altri assessori. Se nessun assessore si candiderà, verrà sostituto solo Laimer con Schuler. Tempi ancora più stretti, se si andrà ad elezioni politiche anticipate.

Theiner si dichiara soddisfatto: «Con questo compromesso il bene del partito è stato anteposto all’interesse dei singoli». Così Karl Zeller, Obmann del Burgraviato: «Il nostro Bezirk avrebbe preferito effettuare subito la nomina dell’assessore che sostituirà Laimer (la nostra scelta resta Schuler), ma Durnwalder era irremovibile e lo scontro sarebbe stato troppo pesante».

Schuler, che ieri si è astenuto, abbozza: «Non avrebbe avuto senso decidere contro il capo della giunta».

La Svp ha deciso ieri inoltre di modificare il disegno di legge sulla democrazia diretta, riducendo da 38 mila a 27 mila le firme necessarie per la richiesta di referendum. Restano 38 mila se è consentita l’adesione telematica con la carta del cittadino. (fr.g.)

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