Tagli all'Irpef, Bolzano batte il governo

La Corte costituzionale dà ragione alla Provincia: via libera agli sgravi per i redditi bassi



BOLZANO. La Consulta ha respinto un ricorso del governo che aveva impugnato la Finanziaria altoatesina nel punto in cui la Provincia prevedeva la riduzione dell'addizionale Irpef per le fasce di reddito più basse. «Il pronunciamento - hanno sottolineato con soddisfazione il presidente Luis Durnwalder e l'assessore Roberto Bizzo - conferma l'impianto dell'Accordo di Milano e le agevolazioni per famiglie e ceto medio. Ma è anche un passaggio cruciale in vista delle trattative con il premier Monti che avvierà il confronto con le nostre autonomie speciali di Bolzano e di Trento ai primi di febbraio». Nel marzo 2011 il governo Berlusconi aveva impugnato l'articolo della Finanziaria provinciale che stabiliva l'abbattimento dell'addizionale regionale Irpef per le fasce di reddito più basse. Roma aveva invece ravvisato un'invasione di campo nelle competenze statali, ma già allora l'assessore provinciale alle finanze Roberto Bizzo aveva replicato che la giunta provinciale si era mossa in base all'Accordo di Milano sul finanziamento dell'Autonomia sottoscritto dal presidente Durnwalder e dai ministri Calderoli e Tremonti. L'Accordo prevede che sui tributi il cui gettito erariale sia interamente devoluto alla Provincia, come è il caso dell'addizionale regionale Irpef ma anche della tassa automobilistica o dell'Ipt, la Provincia possa prevedere esenzioni, detrazioni e deduzioni, se sono previsti margini di manovra sulle aliquote e sempre senza superare il limite massimo di aliquota previsto dalla normativa statale. La Corte costituzionale insomma ha ora riconosciuto tale impianto e dato ragione alla Provincia: «La Consulta ha ribadito la validità dell'Accordo di Milano e ha dato un rango costituzionale al suo contenuto. In questo modo - continua Durnwalder - le agevolazioni fiscali volute dalla giunta per le famiglie e il ceto medio sono salve, oggi come in futuro». «La Provincia di Bolzano - ricorda infine l'assessore Bizzo - fa la sua parte nel risanamento del deficit pubblico con un contributo di 500 milioni di euro annui a cui si aggiungono i vincoli richiesti dal patto di stabilità e dalle varie manovre. Chiediamo anche allo Stato lo stesso rispetto degli accordi stipulati». (o.d.)

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