Tagli alle indennità, gelo nella Svp

Pichler Rolle: attenti ai dettagli, l'attuale stipendio netto è adeguato


Davide Pasquali


BOLZANO. La proposta Durnwalder di abbassare le indennità dei consiglieri provinciali agganciandole allo stipendio dei direttori di dipartimento è sostenuta dalgli assessori Kasslatter e Tommasini, ma è accolta piuttosto freddamente dal capogruppo Svp, Pichler Rolle. Al presidente della giunta provinciale altoatesina in futuro, almeno stando alla proposta Durnwalder, dovrebbero andare circa 8.500 euro, a un assessore 7.000, a un consigliere 4.500. Questo sarebbe il risultato.

Il metodo? Agganciare l'indennità dei consiglieri provinciali, e quindi anche degli assessori e delle cariche apicali del consiglio, allo stipendio dei direttori di dipartimento provinciali. Per ridurle. In termini di netto, un'indennità di circa 4.500 euro mensili per i consiglieri, con le dovute declinazioni per assessori e via discorrendo (si veda la tabella pubblicata qui accanto). ASSESSORI. «Al di là della proposta concreta - dichiara il vicepresidente della giunta provinciale Christian Tommasini - l'idea di agganciare l'indennità a uno stipendio concreto, per ridurla, è un buon passo avanti. Perché ormai i tempi sono cambiati».

Sulla medesima lunghezza d'onda anche l'assessore alla scuola e cultura tedesca: «A mio avviso, qualsiasi azione diretta ad abbassare l'indennità va bene. Basta solo distinguere poi fra consigliere e assessore, perché le responsabilità sono ben diverse», commenta Sabina Kasslatter Mur, destinata però, occorre specificare, a non ricandidarsi, puntando piuttosto a Roma. «Non so se sarà la soluzione, l'importante è cominciare a discuterne, perché qualcosa ora si dovrà fare», taglia corto l'assessore provinciale Hans Berger (anche lui non si ricandiderà).

OPPOSIZIONI. Commenta positivamente la proposta del presidente anche la Freiheitliche Ulli Mair, la quale però si chiede «come mai il presidente se ne esca adesso, sostenendo la nostra vecchia proposta, da sempre rifiutata dalla Svp. Il presidente ora lo fa soltanto per le pressioni nazionali e comunque alla fine del mandato».

TECNICISMI. Da un punto di vista tecnico, agganciare l'indennità agli stipendi dei funzionari è la cosa più normale del mondo. Fino a pochi anni fa l'indennità del sindaco era legata a quella del segretario comunale. Quella dei parlamentari è legata allo stipendio dei presidenti di sezione della Cassazione. Eccetera. Lo stipendio lordo, nel nostro caso, scenderebbe fra gli 8 e i 9 mila euro, contro i 14.500 attuali.

IL CAPOGRUPPO. Il capogruppo Svp in consiglio provinciale, Elmar Pichler Rolle, commenta: «Indipendentemente da ciò che si sta decidendo a Roma in queste settimane riguardo alle indennità di parlamentari e consiglieri regionali, cui ci adegueremo, noi siamo su un'altra strada. Quella della commissione Minniti, che vuole portare la competenza sulle retribuzioni con una nuova legge in seno al consiglio provinciale e lì sicuramente la proposta Durnwalder è una delle possibili». Attenzione però agli «equivoci».

Spiega Pichler Rolle: «Possiamo agganciarci a quello che vogliamo, ma è altrettanto chiaro che oggi si deve fare attenzione a dove stanno le virgole e i dettagli. Se uno dice: siamo agganciati allo stipendio di una persona, sapendo che quella prende 13 o 14 mensilità... Occhio, perché se facciamo la moltiplicazione può capitare che siamo sempre allo stesso punto!». Per il capogruppo Svp serve soprattutto «più chiarezza nella rendicontazione delle spese», mentre «il netto delle indennità è mio avviso adeguato. Tendenzialmente lo manterrei».

TRENTO. Il governatore trentino Lorenzo Dellai precisa che «non esiste nessuna proposta ufficiale» da parte di Bolzano in tal senso. «Ho appurato personalmente che in giunta hanno fatto una discussione preventiva e che semmai le nuove proposte sarebbero previste per la prossima legislatura». Dunque, di cosa si sta discutendo? Per ora è soltanto una delle proposte di cui si è cominciato a parlare. E ancora non è chiaro se Trento e Bolzano andranno assieme. E c'è chi già pensa all'inghippo: per aumentare le indennità, basterebbe aumentare gli stipendi dei capidipartimento.

SEPPI. Arguta la conclusione del consigliere di Unitalia Donato Seppi, il quale spiega che la proposta del presidente è «la dimostrazione del fatto che non abbia intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni». E, malignamente, Seppi conclude: «E che Durnwalder non vuole certo bene al suo successore».













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