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Taglio vitalizi, l’Svp non partecipa al voto

L’onorevole Alfreider: «Manovra demagogica, noi parlamentari già oggi non riceviamo più quella indennità»



BOLZANO. Stop ai vitalizi anche per gli ex parlamentari e applicazione della legge Fornero, ma solo a partire dalla prossima legislatura. Sono le principali novità della proposta di legge Richetti sui vitalizi che, tra qualche rallentamento e contenzioso sulla paternità della legge, ieri alla fine è stata approvata dall’aula della Camera - tra cori e applausi - con 348 sì, 17 no e 28 astenuti. A votare a favore sono stati Pd, M5S, Lega, Fdi e Scelta civica. Contrario Ap; Mdp si è astenuto mentre Forza Italia non ha partecipato al voto. Esattamente come la Svp. «Solo demagogia», chiosa il deputato della Stella Alpina Daniel Alfreider. «Questa è una battaglia politica che si sta facendo ad altissimi livelli, fra i tre maggiori partiti del Paese. Il tutto per fare show, a scopi elettoralistici». Insomma, per fare incetta di consensi. «Per raccogliere voti ci si allontana sempre di più dalla Realpolitik. Se si volesse veramente intervenire sul tema dei vitalizi basterebbe una delibera dell’ufficio di presidenza. È una competenza della presidenza della Camera e del Senato. Non si era mai affrontato un tema simile con una legge straordinaria. Noi non abbiamo partecipato al voto perché non condividiamo assolutamente questo percorso». Anche perché c’è di mezzo il bicameralismo perfetto. «Bisogna vedere se la legge passerà in Senato, dove di certo subirà modifiche e dunque dovrà ripassare alla Camera. Difficile la si approvi prima della fine della legislatura. E comunque, anche dovesse essere approvata, rimane il fatto che è palesemente incostituzionale». Alfreider tiene a precisare «un aspetto che non ho letto o sentito da nessuna parte: per chi, come il sottoscritto, è stato eletto nel 2012, i vitalizi non esistono più. Oggi per noi parlamentari vale il sistema contributivo: dovremo aspettare l’età della pensione per ricevere l’assegno. In questa legge non si parla dei nostri vitalizi. Si vanno invece a toccare i cosiddetti privilegi che esistevano anni fa. Si va a ritoccare, ricalcolare, modificare i vitalizi di chi era in parlamento magari vent’anni fa». Francamente, Alfreider ritiene questa iniziativa «se non radicale quanto meno strana. Perché si va a modificare retroattivamente, cambiando il sistema di calcolo. Potrebbe diventare un precedente pericoloso, applicabile anche ad altre categorie. Si sarebbe potuto intervenire, come chiesto dalla Consulta, in altri modi, per esempio introducendo un contributo di solidarietà del 10-20%. Esistevano molte strade percorribili, si è scelta quella che fa più audience».(da.pa)













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