Tangenti Ipes, le intercettazioni"Grando vorrebbe i soliti soldi..."

Dai tomi delle intercettazioni emergono nuovi episodi significativi messi in atto dalla «cricca bolzanina» per la gestione dei lavori di manutenzione degli immmobili Ipes: gli imprenditori che si mettono d'accordo per raccogliere denaro da regalare a Kritzinger per il compleanno, lo stesso Kritzinger che ricorda a Nicola Alberto che c'è una tangente da pagare: " «E mi ha detto, sai, per i soliti soldi...». «Si, si...». «Se tu potresti farli avere ancora sta settimana...»



BOLZANO. Dai tomi delle intercettazioni emergono nuovi episodi significativi messi in atto dalla «cricca bolzanina» per la gestione dei lavori di manutenzione degli immmobili Ipes. Sulle agende degli artigiani, che intendevano far parte del sistema ormai ben oliato, c’erano alcune ricorrenze che non potevano essere dimenticate. Una di queste era il compleanno dei funzionari che gestivano il giro. Fu così anche per il compleanno di Peter Kritzinger, il 26 gennaio scorso. Fu sempre Moser, con qualche altro artigiano minore, ad organizzare la raccolta di soldi per un regalo adeguato al braccio destro di Grando. Fu raccolta la somma di 200 euro a testa e alla fine viene deciso di non acquistare nessun regalo ma di consegnare i soldi in contanti, sempre molto graditi. E’ Moser ad essere intercettato al telefono con un altro artigiano. «Mettiamo 200 euro a testa, facciamo una busta, andiamo fuori a cena o a pranzo...e lui fa quel cazzo che vuole, la più bella cosa, così non dobbiamo star lì....» La consegna del regalo fu affidata a Nicola Alberto. Peter Kritzinger accetta. Non sa di avere una microspia dei carabinieri in ufficio. Sono le 11.03 del 5 febbraio 2010:
Nicola Alberto: «Peter, questo...ti abbiamo fatto un regalo»
Kritzinger: «Per cosa?»
Alberto: «Per il compleanno»
Kritzinger: «Ma va la...grazie»
Alberto: «Abbiamo fatto in quattro, cinque...c’erano Arcadio, anche Mirco, Vincenzo...Sandro...poi chi c’è?»
Kritzinger: «Grazie, grazie»
Successivamente, l’11 marzo 2010, Peter Kritzinger viene intercettato dai carabinieri nel suo ufficio durante un colloquio con l’imprenditore Nicola Alberto. In relazione all’assegnazione di alcuni appalti alla ditta di Nicola Alberto, Kritzinger chiede la consegna dei «soliti soldi».
Kritzinger: «No, niente Nicola, mi ha chiamato venerdì Grando...Mi ha solo detto che hai preso quell’ascensore...»
Nicola Alberto: «Sì, sì...»
Kritzinger: «E mi ha detto, sai, per i soliti soldi...»
Alberto: «Si, si...»
Kritzinger: «Se tu potresti farli avere ancora sta settimana...»
Alberto: «Madonna!»
Kritzinger: «Sai lui va in ferie, non so se ha bisogno per quello»
Alberto: «Madonna!»
Kritzinger: «Mi ha chiesto di dirti..sai...»
Alberto: «Lui quando va via, venerdì?»
Kritzinger: «No, il 16 o 17» Alberto: «Per mercoledì»
Kritzinger: «Sai, lui non vuole parlare direttamente di ste robe. Perchè lui non vuole dirtelo direttamente, tanto poi dice che ci dobbiamo parlare tra di noi»
Alberto: «Non c’è problema, non c’è problema...»
Secondo il giudice Silvia Monaco questa intercettazione dimostrerebbe che Peter Kritzinger agisse esplicitamente su mandato di Grando, il quale stava per partire per le vacanze negli Stati Uniti e aveva necessità di denaro. La mattina dell’11 marzo Peter Kritzinger ha raggiunto la sede della ditta «Multiservizi edili» di Nicola Alberto. All’uscita da quell’ufficio venne fermato e perquisito dai carabinieri che lo trovarono in possesso di 17.600 euro in contanti, suddivisi in tre mazzette. (ma.be.)

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