Temi etnici in consiglio, la maggioranza non decide

Non ammesso un ordine del giorno M5S sull’accoglienza solo tedesca a Juncker Schir: « Volevamo stigmatizzare anche le parole di Pöder e Knoll sugli italiani»


di Giuseppe Rossi


MERANO. La discutibile e discussa accoglienza del presidente della Commissione europea Jean Claude Junker a Bolzano con lo schieramento del solo corpo degli Schützen e la completa assenza della rappresentanza istituzionale italiana dell'Alto Adige approda in consiglio comunale e crea polemiche a non finire. Ad accendere la miccia le due consigliere Francesca Schir e Adriana Valle del Movimento 5 Stelle, che avevano presentato un ordine del giorno urgente per chiedere al consiglio di biasimare l'organizzazione dell'evento da parte del presidente della Provincia Arno Kompatscher e di prendere le distanze e stigmatizzare le parole dei consiglieri provinciali Pöder e Knoll a commento dell'evento. «Il regolamento del consiglio comunale attribuisce alla mia persona - afferma Francesca Schir, presidente del consiglio comunale - la decisione sulla ammissibilità o meno di un ordine del giorno articolo 23 in avvio di seduta e in caso di dubbio posso chiedere il voto dell'aula. Avendo presentato io il documento assieme alla collega Valle, ho ritenuto opportuno far votare il consiglio”. Risultato? L'ordine del giorno non è stato ammesso alla discussione con il voto contrario di Verdi, Svp, Pd e Alleanza per Merano. “La scusa è stata quella - continua Schir - di non riconoscere alcuna urgenza al mio documento. Quando ne avremmo dovuto discutere? Tra due settimane? A gennaio? In effetti, di certi temi è meglio non discutere mai. Ma la verità è un'altra. La maggioranza ha proposto un documento alternativo, edulcorato, nel quale non si prendeva alcuna posizione dei confronti delle esternazioni violente dei due consiglieri della destra tedesca”. Per la presidente del consiglio la maggioranza non ha voluto esporsi. “Si trattava di prendere posizione contro affermazioni offensive - prosegue Schir e di difendere la multietnicità della nostra Provincia. Ma si trattava anche di democrazia, all'interno della quale è legittimo dialogare, votare no e anche astenersi. Meno legittimo è invece stato impedire che la discussione avesse luogo”.

Le due rappresentanti del consiglio comunale se la prendono poi con il sindaco Paul Rösch, che l'altra sera in consiglio ancora una volta ha ripetuto di essere il sindaco di tutti. Basta con le divisioni etniche e rispetto prima di tutto. “Peccato che pochi minuti dopo quelle belle parole si siano scontrate - continua Francesca Schir - con una realtà ben diversa. Mi amareggia e mi preoccupa molto questo assordante silenzio, mi amareggia l'arroganza di una maggioranza che preferisce impedire la discussione, piuttosto che prendere una posizione. Mi fa paura che le parole di cui sindaco e maggioranza si sono riempiti la bocca siano rimaste lettera morta”. Il testo dell'ordine del giorno chiedeva che il Comune di Merano prendesse le distanze dalle affermazioni dei consiglieri provinciali Pöder e Knoll. Con il documento si chiedeva infine al presidente Arno Kompatscher il rispetto dell'anima trilingue di questa Provincia e che in occasione di prossimi eventi istituzionali la nostra terra non sia rappresentata da un solo gruppo etnico.













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