Bolzano

Tennis di via Parma, la gestione passa a Varese 

Il presidente Alessandro Borlandelli rassicura. «Abbiamo esperienza, condurremo i campi bolzanini a titolo gratuito». «Porteremo le nostre idee: socialità, inclusione. Giocheranno anche anziani e disabili» 



BOLZANO. «Dove sono? Sui campi. Ieri è arrivata una grandinata, bisogna dare una mano per togliere l'acqua e fra un po’ giocare...». A Varese va così. Il presidente aiuta. Che poi è anche maestro di tennis e sta tirando su una nidiata di piccoli campioni. In tuta spesso, in cravatta quasi mai. Si chiama Alessandro Borlandelli e sarà il suo “Scuolatennis Varese”, con tutta probabilità, a condurre i campi di via Parma. Da qualche ora è tornato da Bolzano. Ha parlato con l'assessore, i tecnici. È stato il suo club a proporre un ribasso da non credere nel bando per la gestione. Quasi il 100%. Per la precisione 99,9. Con questa offerta, il Comune non dovrà tirare fuori neppure un euro.

«Facciamo così anche qui - spiega - ci assumiamo la conduzione a titolo gratuito ma ce lo consente l’esperienza nel campo. Compensiamo con l'organizzazione e le sinergie». In effetti, “Scuolatennis” non ha solo “Varese Laguna blu”. Gestisce strutture a Cassano Valcuvia, Luino e Cittiglio parco san Giulio. In zona è una potenza. Corsi di tennis, scuole di avviamento, lezioni di perfezionamento, squadre agonistiche, tornei tutto l'anno.

Perché anche Bolzano?

Amo quei posti. Tutti gli anni vado in Gardena. Bolzano è perfetta per fare tennis.

Che però è un poco in crisi...

Lo so. Ma sono stati anni difficili ovunque. Adesso va meglio. Sinner, Berrettini, Musetti, i ragazzi tornano a fare il tifo in tv.

Ha fatto una offerta al massimo ribasso. Per alcuni anche un poco sospetta.

E perché? Lo facciamo sempre. Tutte le nostre iniziative di gestione sono state così: non chiediamo niente alle istituzioni. Evitiamo concessioni a titolo oneroso. Ce la facciamo perché ci si muove sui grandi numeri. C’è la possibilità di fare sinergie.

Insomma, il vostro è un format?

Possiamo chiamarlo così.

Avete già un progetto sportivo?

Non solo sportivo, è limitante. Quello che abbiamo in animo di poter portare a Bolzano, in via Parma, è un’idea di club basata sulla socialità. E sull'inclusione. Nel senso che abbiamo sempre provato a introdurre la pratica tennistica anche per chi mai ci aveva pensato. Ad esempio, gli anziani. E pure chi soffre di qualche disabilità. Il tennis sa essere una medicina molto potente...

Ma a Varese e dintorni avete una grande scuola tennis, con molti ragazzi...

È quello che si proverà a fare a Bolzano se tutto andrà bene. Il progetto, che è già in campo, ha come obiettivo di far crescere una leva agonisticamente importante, sia ragazzi che ragazze. In grado di diventare campioni. C'è l’esempio di Sinner. E penso che con buoni istruttori, allenamenti, una precisa cornice tecnica, la possibilità di usufruire di una cultura tennistica internazionale, Bolzano possa diventare una fucina di agonisti.

Problemi ambientali?

Nessuno. Al centro dell'idea c'è una stretta collaborazione con le istituzioni, politiche e sportive, la crescita di rapporti con associazioni e onlus, la costruzione di una serie di rapporti con la città a tutti i livelli. Da quelli sociali a quelli terapeutici e non solo sportivi. Potrà diventare, via Parma, uno snodo di tante attività.

Tutto l'anno?

Dodici mesi l’anno. Ci sono campi coperti e scoperti, palloni. Non manca nulla.

Un club nei quartieri. Periferico?

A Bolzano niente è periferico. Tutto è curato. Via Parma è un terminale di vie e soprattutto di ciclabili. È vicino alle scuole. Sta accanto a tante famiglie. Ci sarà un gran bel movimento... P.CA.













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