Tennis di via Parma, stop del Tar I giudici: «Assegnazione sospesa»

Il presidente accoglie la domanda cautelare di «somma urgenza» dell’Ussa contro Comune e Ssv Continua la battaglia a colpi di carte bollate per la gestione degli impianti sportivi tra le due società


di Davide Pasquali


BOLZANO. Accolta la domanda cautelare di somma urgenza presentata dall’Ussa per contrastare l’assegnazione dei campi da tennis di via Parma all’Ssv Bozen, come deciso dalla giunta comunale nelle settimane scorse a seguito di una trattativa privata. E questo nonostante la minaccia palese di ricorso bellicosamente avanzata dal presidente Ussa, la società attuale gestrice dell’impianto, il generale Bosin.

Il presidente della sezione bolzanina del Tribunale amministrativo regionale, Hugo Demattio, ha concesso la sospensiva fino all’udienza in camera di consiglio, prevista per il giorno 19 novembre prossimo.

Demattio ha ritenuto che sussistesse il requisito di estrema gravità ed urgenza invocato dall’Ussa, «atteso che viene intimata all’Ussa la consegna dell’impianto sportivo per il giorno 4 novembre». In tal caso le ripercussioni sarebbero state alquanto gravi, per l’Ussa ma non solo. Chiudere l’impianto avrebbe infatti comportato, si legge nel ricorso presentato dagli avvocati Monica Bonomini e Giancarlo Massari, diverse problematiche. Prima fra tutte la chiusura della scuola di tennis, frequentata lo scorso anno da ben 163 ragazzi. Avrebbe inoltre comportato anche la rinuncia all’intero progetto sport-educazione, che prevedeva l’occupazione dell’impianto per i ragazzi liberi da impegni scolastici per 28 sabati e quindi il decadimento dell’intero progetto, compresi i corsi di sci alpino e nordico, con una partecipazione media annuale di 200/250 ragazzi. La chiusura dell’impianto avrebbe inoltre comportato la rinuncia all’attività di tennis vacanze frequentata mediamente da centoventi ragazzi per ognuno dei cinque turni programmati. Si sarebbe poi dovuto rinunciare all’attività agonistica provinciale di ben otto formazioni. E si sarebbe dovuto rinunciare anche all’organizzazione del torneo giovanile a livello nazionale Re Laurino e all’open Memorial Sandro Pellegrini. Non da ultimo, in questo periodo di crisi economica, di mezzo ci sarebbe stato anche il licenziamento di un impiegato, di cinque maestri di tennis, di un preparatore atletico e di tre custodi.

L’inizio della vicenda risale alla scorsa estate, quando il Comune indisse un bando di gara - cui non partecipò nessuna società - per l’assegnazione dell’impianto da anni gestito dall’Ussa. La società, al momento della gara, aveva il direttivo in scadenza e non se l’era sentita di partecipare. Andata deserta la gara, il Comune, a detta dell’Ussa in maniera non corretta, aveva assegnato i campi da tennis all’Ssv Bozen tramite una trattativa privata, senza indire una seconda gara e senza contattare l’Ussa o qualsiasi altra società sportiva. Nell’attuale ricorso l’Ussa sostiene che l’Ssv non abbia comunque le carte in regola per gestire una struttura tennistica.













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