Tensioni Svp, Zeller difende il patto con il Pd 

Il vice Obmann: «Non possiamo scaricarli». Achammer: «Lega e M5S? Nessuna trattativa aperta»



BOLZANO. Secondo Manfred Schullian la strategia più giusta, adesso, è la seguente: «Stare zitti, restare alla finestra almeno fino alla settimana prossima». Nel giorno in cui arriva in regione Matto Salvini, la Svp non ha aperto ufficialmente alcuna trattativa con Lega e Movimento 5 Stelle, neppure sull’elezione dei presidenti di Camera e Senato, in calendario il 23 marzo. «Al momento non c’è nulla», riferisce l’Obmann Philipp Achammer. Aggiunge Schullian, rieletto alla Camera: «I nostri numeri sono troppo piccoli, non faremo la differenza nell’elezione dei presidenti. Quindi, meglio stare alla finestra». Il flop elettorale del Pd ha ridato forza alle correnti dell’Svp che avevano insistito per la linea blockfrei. La Svp ha sempre detto «mai con la Lega di Salvini, che non è quella di Maroni». Il «no» si incrina. L’ex senatore Hans Berger ad esempio ha sottolineato il carattere federalista della Lega. Prende allora la parola il vice Obmann Karl Zeller, ex senatore, che rivendica l’accordo con il Pd alle elezioni politiche. «Sarebbe da codardi scaricare adesso il Pd», incalza Zeller, «Prima di tutto, perdere una volta non significa essere sconfitti. Secondo, la Svp sarebbe folle a tradire la propria fama di partito affidabile, che rispetta i patti. A chi adesso critica l’accordo con il Pd chiedo quale sarebbe stata l’alternativa. È grazie al senatore Bressa, se anche questa volta riusciremo ad avere il Gruppo per le autonomie a Palazzo Madama. Servono cinque senatori eletti nelle regioni speciali per avere il gruppo: ai nostri Dieter Steger, Julia Unterberger e Meinhard Durnwalder si aggiungerà Albert Laniece dalla valle d’Aosta. Dopo il terremoto politico in Trentino, senza Gianclaudio Bressa non saremmo arrivati a cinque senatori, e quindi niente gruppo». Bressa non sarà invece con tutta probabilità il capogruppo, come veniva dato per scontato prima delle elezioni. «Con quattro senatori su cinque che appartengono alle minoranze linguistiche è la scelta più scontata», riferisce Zeller. Ieri ha annunciato l’intenzione di candidarsi alle elezioni provinciali Franz Kompatscher, sindaco di Brennero: «Come sindaco di un Comune che ha un'alta percentuale di stranieri so che sono necessarie misure per limitare l'immigrazione legale e illegale. Vi è un'urgente necessità di esprimere un parere o un diritto di opposizione nella concessione di permessi di soggiorno e di cittadinanza da parte dello Stato. Alla Provincia e ai Comuni va concessa la possibilità di esprimere la propria opinione».













Altre notizie

Attualità