Test d’accesso a Medicina la carica delle donne 

In 190 all’aula magna dell’Università per la simulazione della prova per la facoltà  di Innsbruck. Le domande spaziavano tra chimica, fisica, matematica e biologia


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Arrivano un po’ da tutto l’Alto Adige, qualcuno anche dal vicino Trentino e sono soprattutto donne le aspiranti matricole di Medicina ad Innsbruck. A conferma di un trend che vede le donne generalmente più diligenti, appassionate allo studio, ambiziose e competitive dei coetanei.

Ieri mattina, dalle 8.30 alle 15 nell’aula magna dell’Università di Bolzano, 190 studentesse e studenti del quinto anno di scuola media superiore hanno provato la simulazione del test di ammissione alla facoltà di Medicina di Innsbruck - quello vero si terrà il 6 luglio - organizzata dalla Ripartizione provinciale diritto allo studio in collaborazione con l’Associazione universitaria sudtirolese. La prova riproduce le stesse condizioni nelle quali i maturandi si troveranno durante l’esame di ammissione presso le Università di medicina austriache.

Le domande spaziano dalla chimica alla biologia, dalla fisica alla matematica, per finire con la logica.

Quando escono alle 11.40 per un’ora di pausa pranzo, il giudizio è unanime: la prova che si troveranno ad affrontare il 6 luglio sarà molto dura. È vero che ci sono ancora tre mesi di tempo, ma in mezzo bisogna anche preparare l’esame di maturità. Il corso di studi - sei anni più la specialità - è lungo e sicuramente impegnativo - sia che Medicina si faccia in Italia sia che si vada all’estero - quello che è certo è che una professione ricca di soddisfazioni e di opportunità lavorative. Di pochi giorni fa la notizia che l’Asl - dopo aver effettuato oltre duecento assunzioni nel 2017 - ha bandito una serie di concorsi per cento medici specialisti. Difficili ormai da trovare ovunque e ancora di più in Alto Adige dove è richiesto il bilinguismo. Non solo: l’Alto Adige, più del Trentino, soffre la concorrenza di Austria e Germania, dove gli stipendi sono mediamente più alti e il costo della vita più basso.

«Il test - dice Elena Bifano, studentessa del liceo scientifico di Bressanone - è difficile, ma lo sapevamo. Del resto chi sceglie di iscriversi a Medicina sa che è una facoltà molto impegnativa, dove non si fanno sconti». Stesso giudizio da parte di Judith Grasl di Vipiteno più che mai decisa a passare il test per coronare il suo sogno: diventare chirurgo. Anna Pernpruner, studentessa del liceo classico dai Francescani, papà tedesco e mamma italiana, ha già in serbo il piano B: «La prova di oggi mi è servita per avere un’idea di quello che mio aspetta e per capire che c’è molto da studiare. Comunque oltre al test per Innsbruck, penso di fare anche quello per accedere a Medicina in una facoltà italiana».

Anche Mirjam Malojer, originaria di Montagna ed iscritta all’ultimo anno della Scuola d’arte, ha in serbo un piano alternativo nel caso in cui non dovesse centrare l’obiettivo principale: «Mi iscrivo alla Claudiana: ci sono pochi posti, ma mi piacerebbe fisioterapia»

Sophia Rabensteiner, meranese, studentessa del liceo pedagogico, non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo sogno: diventare medico come sua zia. «Se non va a Innsbruck, provo a Monaco. E comunque mi resta sempre da giocare la carta della Lettonia».

Lukas Fill, liceo classico a Bolzano, potrebbe anche virare su Chimica se proprio non dovesse ottenere il pass per Medicina: «Però fare il medico è da sempre un chiodo fisso».

Lo stesso dicasi per Katharina Hasler e Verena Edler, rispettivamente di Brunico e Tesido, entrambe iscritte al liceo delle Scienze umane, si vedono già con il camice bianco: la prima nel reparto di Ginecologia, la seconda in sala operatoria come chirurgo.

Per Chiara Cattani e Martina Valente, studentesse dello Scientifico di Trento, il test è stato ancora più impegnativo che per i loro coetanei, perché entrambe di madrelingua italiana. L’estate scorsa però sono state in Germania e hanno ottenuto la certificazione linguistica. Tutte e due molto toste hanno deciso di provare anche l’accesso ad Innsbruck, oltre ovviamente che ad una facoltà italiana, pur di entrare a Medicina.













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