Tetti verdi a Bolzano Sud Via libera dalle imprese 

Il progetto Eurac. Vertice con Comune e aziende. Nell’area produttiva in media 2,7 gradi in più rispetto al resto della città. Il Municipio promette sostegno e la piantumazione di altri alberi



Bolzano. È stato calcolato che a Bolzano Sud ci sono, di media in estate, 2,7 gradi in più rispetto a Bolzano. Non sono pochi. Si chiama “calore urbano”. La ragione? Molto traffico e pochi giardini. Per questo l’altro giorno si sono confrontati all’Eurac ricercatori , Comune e imprenditori della Zona. Sul tavolo, il progetto “tetti verdi”. Che significa, in concreto, un vasto programma per sfruttare ogni metro quadro in quota («Contando sul fatto che la maggior parte degli edifici li possiede tetti piatti» ha osservato l'assessora Chiara Rabini) per ossigenare il quadrante urbano che ne ha più bisogno. Ci si muoverà tra supporti scientifici Eurac, disponibilità municipale a preparare il terreno anche amministrativamente, e vantaggi innegabili per i privati . Ne sono emersi alcuni. Ci sono quelli sul piano generale ( aumento della biodiversità, assorbimento del co2) ma anche quelli specifici rispetto ai proprietari egli immobili: riduzione dei consumi energetici, un maggior comfort abitativo, la possibilità per le aziende di dotarsi , sui tetti rinverditi, di aree ricreative. E poi una maggiore piacevolezza estetica. Tra l’altro, lo stesso Comune ha a sua volta presentato il piano che lo riguarda sulla questione, rivelando così di aver messo in campo un vasto programma di integrazione verde per gli edifici esistenti e di implementazione per quelli in via di progettazione o costruzione. Eccolo, e riguarda edifici del municipio: la scuola materna Bambi, i magazzini di via Di Mezzo ai Piani, quelli di via Lancia, la scuola Stolz e il progetto Sinfonia di via Aslago. Tra le infrastrutture in fieri invece, i tetti verdi interesseranno, già in fase di progetto esecutivo, la nuova scuola di via Bari e le Longon-Archimede. Infine la Stamperia comunale. Insomma, dove può, il pubblico già ora adegua i suoi tetti alle nuove possibilità che offrono le tecnologie di piantumazione. Ora tocca ai privati. Ed è per questo che Eurac ha presentato loro una ricerca che mette in fila tutti i benefici e le possibilità realizzative del programma. Cosa hanno risposto? Che di verde ne vogliono quanto più possibile. Così, da un lato, i rappresentanti delle aziende della Zona hanno acquisito il dossier e lo stanno sottoponendo ora agli imprenditori dotati di immobili adeguabili alla tecnologia verde in quota. «È un buon progetto - hanno detto - si tratta ora di capire quante agevolazioni potranno essere messe in campo per implementarlo». Ma poi hanno chiesto a loro volta al Comune di dotare la Zona si un numero maggiore di spazi verdi. «Bolzano Sud deve superare il senso della propria identità purifica anche immaginando un suo futuro più simile al resto della città. Quindi - hanno chiarito gli imprenditori - è necessario dotare questo quadrante produttivo di più alberature, di luoghi votati all'ecologia, di un più intenso rapporto tra piante ed edifici». Quindi c'è anche un elemento di estetica paesaggistica che sta a cuore a chi lavora in Zona. Ed è su questo doppio binario , ha detto Rabini, “che intendiamo muoverci”. Da un lato sottoponendo ai privati il dossier tetti verdi e integrandolo nel caso anche amministrativamente; dall'altro avviando un programma che porti più alberi in una parte di città ormai troppo sotto pressione sia in termini di traffico che di densità costruttiva. Anche per farne un luogo aperto non solo alla produzione ma pure alla cultura e al tempo libero». Insomma, il “Noi” Techpark insegna. Che è ormai uno spazio recuperato ben oltre l'archeologia industriale. Visto che offre al pubblico un ampio spazio verde ampiamente sfruttabile. È così sarà anche per la nuova facoltà di Ingegneria che verrà costruita, sul lato ovest del terreno acquisito dalla Provincia. Va detto che il programma “tetti verdi” era stato avviato nella precedente consiliatura dall’allora assessora Marialaura Lorenzini .













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