Thaler: Provincia e sindaci dovranno fare meglio con bilanci meno ricchi

La senatrice Svp: "I prossimi anni saranno decisivi; dobbiamo cambiare tutto, il sistema Alto Adige va ripensato"



BOLZANO. «Sono una federalista convinta», dice Helga Thaler-Ausserhofer, senatrice Svp e membro della commissione bicamerale sul federalsimo fiscale. «Lo sono - aggiunge - perché federalismo significa più opportunità, ma anche più responsabilità. I prossimi anni saranno decisivi: dobbiamo cambiare tutto, il sistema Alto Adige va ripensato. Vale per la Provincia così come per i Comuni: eravamo abituati ad avere i soldi per fare tutto, ora dobbiamo iniziare a pensare dove risparmiare». Indicata in passato come possibile prima donna a guidare la Provincia (ma con Durnwalder ha in comune l'accento pusterese e poco altro), Helga Thaler continua a essere uno dei politici più influenti all'interno della Stella Alpina. Se nella commissione dei Sei sono i suoi colleghi parlamentari Siegfried Brugger e Karl Zeller a portare avanti le posizioni del partito, nella commissione bicamerale per il federalismo fiscale è lei, espertissima in materia visto che di lavoro fa la commercialista, che rappresenta l'Alto Adige (grazie al Pdl, che le ha lasciato il posto, e con cui lei in commissione ha sempre votato, «anche perché il presidente della commissione La Loggia viene da una regione a statuto speciale come me e c'è massima sintonia nel portare avanti gli interessi dei nostri territori»). Di federalismo parla dal 1992, «da quando sono entrata in parlamento», ma ora - assicura - «è arrivato il momento chiave». Per spiegarsi meglio usa il termine "Umbruch", che significa rottura, ma anche ripartenza. Forzando un po', vuol dire stravolgimento. Non è un po' troppo? «No, sono convinta che come Provincia autonoma abbiamo davanti degli anni decisivi. Bisogna cambiare sistema, da quello del bilancio provinciale a quello del finanziamento dei comuni». Cosa cambierà col federalismo fiscale? «Avremo più competenze, ancora più di adesso. E in particolare avremo la competenza fiscale. Questo significa ridisegnare i bilanci di Provincia e comuni». Come? «Sarà una rivoluzione. In Alto Adige siamo stati abituati ai contributi a pioggia. In futuro dovremo cambiare mentalità. Mi spiego: oggi chi è il sindaco più bravo dell'Alto Adige? Quello che riesce a ottenere più soldi dalla Provincia. Ma domani il più bravo sarà quello che chiedendo meno soldi ai cittadini sarà in grado di soddisfare al meglio i loro bisogni». Tradotto in pratica questo cosa significa? «Che bisognerà saper individuare le priorità. Meglio costruire una sala comunale sfarzosa o risparmiare per pagare anche l'asfaltatura della strada principale? Chiedere ai cittadini del proprio comune più soldi attraverso le tasse di scopo oppure diventare più efficienti?». L'efficienza passa attraverso la riduzione degli sprechi... «Sarà un passaggio obbligato. Vedrete che saranno gli stessi cittadini a chiederlo. Perché quando per finanziare un apparato come quello che abbiamo adesso saranno chiamati a pagare, saranno i primi a pretendere più efficienza». Oggi in Alto Adige abbiamo 46 comuni con meno di duemila abitanti... «Sono convinta che col federalismo la questione si risolverà in automatico. Quando si attuerà, i costi della pubblica amministrazione saranno ridotti al minimo». Facile a dirsi... «Non potrà essere altrimenti, perché a ogni prestazione corrisponderà una tassa di scopo. Io sono convinta che il federalismo offre grandissime opportunità, ma è chiaro che comporta anche una enorme responsabilità. I cittadini potranno giudicare direttamente l'operato dei politici: quanto ho pagato o cosa ho ricevuto in cambio? I più bravi saranno quelli che con meno soldi soddisferanno i bisogni delle proprie comunità. Insomma, ci sarà meno denaro da distribuire, ma forse ci saranno anche meno imposte da pagare». E chi non sarà bravo abbastanza? «Il decreto legge prevede meccanismi sanzionatori nei confronti degli amministratori inefficienti. Io credo che questi principi li applicheremo anche qui in Alto Adige, non recependo il decreto legge ma introducendo un'apposita norma di attuazione. Riconoscere il merito e punire il demerito è un principio da condividere». Intanto però il federalismo fiscale rischia di portare solo una tassa nuova, quella sul turismo... «È vero che viene prevista la possibilità di introdurla, ma è una possibilità e non un obbligo. Alla Provincia consiglio di pensarci bene se vuole davvero applicarla». Imprese e cittadini chiedono meno burocrazia... «Anche su questo tema si può fare molto proprio grazie al federalismo. Verranno eliminati molti passaggi, le strutture saranno per forza più snelle e quindi anche le procedure. E sarà più semplice il controllo. Altro esempio pratico: pensate se tutte le tasse sugli immobili le riscuotessero i Comuni; loro hanno i catasti, i piani urbanistici, la possibilità di verificare sul posto eventuali irregolarità. Lo Stato centrale queste possibilità non ce le ha e quindi deve sprecare un sacco di risorse per attuare lo stesso controllo». In Alto Adige c'è chi dice che il federalismo non basta e che bisogna puntare a lasciare l'Italia e diventare uno Stato autonomo... «Col federalismo saremo molto vicini al modello di Stato autonomo. Allora avremo la possibilità di ridurre il gap rispetto a Germania o Austria, ma dovremo anche dimostrare di essere abbastanza bravi da riuscirci».

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