Toponimi, Durnwalder va da Fitto il 14 aprile

Tommasini: «Vogliamo vedere l'accordo, il bilinguismo va ripristinato»


Francesca Gonzato


BOLZANO. E' stato fissato l'incontro tra Luis Durnwalder e Raffaele Fitto. Presidente provinciale e ministro dei Rapporti con le regioni discuteranno la prossima settimana del lavoro effettuato dalla commissione paritetica sui cartelli di montagna. Durnwalder vuole ottenere modifiche. Quel documento però resta riservato, il presidente non l'ha mostrato ai partner di giunta del Pd. Christian Tommasini e Roberto Bizzo chiedono che non venga chiuso alcun accordo con il ministro, senza che ci sia stata prima una discussione in giunta. Tommasini: «Durnwalder lo ha garantito e dovrà essere così: vogliamo dire la nostra». Intanto ieri in consiglio provinciale è stata istituita la commissione speciale sulla toponomastica. Conclusioni entro giugno.
L'INCONTRO CON FITTO. Fitto e Durnwalder sono i due firmatari dell'accordo che ha istituito la commissione paritetica Stato-Provincia sui 1500 toponimi monolingui individuati dai carabinieri sui cartelli di montagna. Il gruppo di lavoro ha terminato i lavori e consegnato il materiale a presidente provinciale e ministro. Da allora Durnwalder non ha rivelato nulla. C'è ora l'appuntamento con il ministro, fissato per giovedì prossimo. Ci sarà prima un passaggio in giunta? Non è detto. E' possibile che Durnwalder incontri prima Fitto, gli esponga i propri dubbi e poi informi la giunta.
«Che si debba discuterne è pacifico e garantito dallo stesso presidente», ribadisce Tommasini, «perché come partito dovremo dire cosa ne pensiamo».
A scanso di equivoci, Tommasini ricorda che «l'accordo e la commissione sono nati con l'obiettivo di ripristinare il bilinguismo». Ma Durnwalder ha annunciato di non condividere le conclusioni cui è arrivata la commissione nominata da governo e Provincia (De Carlini, Denicolò, Rainer, Willeit).
I DUBBI. Qualcosa sull'accordo è trapelato e anche sui dubbi di Durnwalder. I quattro commissari non sarebbero riusciti a trovare l'intesa solo su un toponimo, relativo all'alta via della Vetta d'Italia. Per il resto, rispetto a tutti i cartelli installati monolingui da Avs e associazioni turistiche, la proposta della commissione prevederebbe questa nuova versione della segnaletica: 10% di indicazioni solo in tedesco, 45% di indicazioni bilingui sia per quanto riguarda il toponimo che per l'indicazione tecnica (malga, sentiero, cima), infine un 45% di cartelli con indicazione di luogo solo in tedesco e sostantivo tecnico bilingue (ad esempio malga Hofer). Durnwalder, tra l'altro, vorrebbe lavorare su quest'ultimo gruppo, privilegiando pittogrammi che sostituiscano il sostantivo generico (malga, sentiero, lago) e lasciando il nome di luogo in tedesco. Ha confermato Durnwalder al nostro giornale: «Con il ministro dovremo decidere insieme quali pittogrammi utilizzare e di conseguenza quali vocaboli eliminare». Riccardo Dello Sbarba (Verdi) avverte: «Evitando di scrivere termini come lago e sentiero si cercherebbe un escamotage non sulla toponomastica, ma addirittura sul diritto più largo al bilinguismo». Guido Margheri (Sel), autore del primo esposto in procura sulla segnaletica monolingue, avverte: «L'inchiesta della magistratura ha chiarito che oltre tre quarti dei cartelli relativi alla segnaletica sono illegali. La giunta provinciale deve ripristinare immediatametne il bilinguismo secondo le indicazioni della commissione paritetica. Salvo il caso della Vetta d'Italia, sul quale si può aprire una riflessione, qualsiasi atteggiamento dilatorio rappresenta un ulteriore abuso d'ufficio. Credo che Durnwalder non accetti che molti toponimi restino bilingui». Se non verrà ripristinata la legalità, conclude Margheri, «la parola dovrà tornare alla magistratura».
COMMISSIONE SPECIALE. E' stata approvata con 21 sì, 6 no e 5 astensioni la commissione speciale sulla toponomastica, chiesta da Alessandro Urzì (Fli) e Maurizio Vezzali (Pdl Berlusconi per l'Alto Adige), che riunirà tutti i gruppi (con voto ponderato) e prevede audizioni e approfondimenti giuridici in vista della legge sulla toponomastica. Iniziativa contestata dalla destra tedesca e da Donato Seppi (Unitalia), perché sarebbe frutto del «mercanteggiamento» sul voto della presidenza del consiglio provinciale. Urzì: «Si apre la strada a un confronto meditato e si sospende fino all'estae il disegno di legge sulla toponomastica. Folle l'Aventino di Unitalia». Seppi: «La legge sarebbe slittata comunque».

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