Toponomastica, il Cai boccia i pittogrammi sui sentieri: una furbizia

Sui pittogrammi, di cui si è discusso l'altro giorno nella clausura di giunta, arriva una pioggia di bocciature, dal Cai alla politica. Pdl e Udc: un escamotage per eliminare i cartelli in italiano obbligatori
|p| Cartelli sui sentieri: la storia
|d| DOSSIER La questione dei cartelli bilingui
|d| SCHEDE I cartelli monolingui più diffusi (Pdf) - L'elenco completo dei cartelli monolingui (xls) - L'elenco dei nomi proposti dal Cai (Infografica)
|f| I cartelli monolingui sui sentieri



BOLZANO. Ottenere dal ministro Fitto una sforbiciata all'elenco di nomi bilingui per i segnali di montagna stilato dalla commissione paritetica Stato-Provincia. Alleggerire la presenza delle dizioni generiche in italiano (e quindi anche in tedesco) sostituendole con disegni, i pittogrammi che indicano malga, sentiero, seggiovia. Questa la doppia strategia del presidente Luis Durnwalder e di parte della giunta provinciale sulla questione della segnaletica di montagna. Ma sui pittogrammi, di cui si è discusso l'altro giorno nella clausura di giunta, arriva una pioggia di bocciature, dal Cai alla politica.

Vito Brigadoi, vicepresidente del Cai, parla a titolo personale («non ne abbiamo discusso nel direttivo») con la consueta chiarezza: «La storia dei disegni sui cartelli al posto dei nomi generici mi sembra inopportuna. Potrebbe essere interpretata come un sistema per ridurre la presenza dell'italiano. La giunta ha annunciato inoltre che i cartelli di legno verranno sostituiti da tabelle in alluminio. E' buffo. Anni fa lo avevamo proposto, per uniformarci alle tabelle Cai del resto d'Italia, e ci era stato risposto che l'Avs non avrebbe rinunciato al tradizionale cartello in legno». I politici possono essere meno diplomatici di Brigadoi. Il deputato del Pdl Giorgio Holzmann, già contrario a uno stravolgimento del lavoro della commissione di esperti, commenta: «I disegni possono essere aggiuntivi, non sostitutivi. Non possiamo tornare ai pittogrammi sulle caverne per risolvere il problema della toponomastica».

A metà maggio Durnwalder presenterà a Fitto le proposte di modifica. La deputata del Pdl Michaela Biancofiore si dichiara convinta che non ci sarà un bis del caso Bondi: «Ho parlato con il ministro Fitto. Sono certa che non darà il via libera a proposte contraria allo spirito del suo accordo iniziale con Durnwalder, che mirava a ristabilire il bilinguismo dopo i 34 mila cartelli in tedesco posati dall'Avs. I disegni al posto dei sostantivi sono l'ennesima furbizia e lo capiscono anche i bambini. Il ministro Fitto mi ha confermato che la questione della segnaletica entrarà in una discussione politica più ampia con la Svp, condotta insieme al ministro Frattini».

Proprio per questo potrebbero arrivare concessioni? Biancofiore: «Ci interessa un accordo politico, non la sconfessione della nostra linea politica». Sui cartelli il vicepresidente Christian Tommasini (Pd) è invece possibilista: «Mi sembra una questione tecnica, non politica». L'Udc mette in guardia il Pd. Il segretario Paolo Degasper: «Il Pd, unico alleato in giunta, deve stare attento a non cadere nei trabocchetti del presidente. La sostituzione con disegni di parole come "malga" e "sentiero" diminuirà smisuratamente la presenza della versione italiana». (fr.g.)

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