Toponomastica in Alto Adige, Pd e Pdl: da Fitto niente regali all'Svp

I deputati italiani: rispettare il bilinguismo sui cartelli di montagna


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Cartelli di montagna e concessione A22. Sono questi i due grandi temi all'ordine del giorno del doppio vertice romano di domani, durante il quale il presidente della Provincia Durnwalder incontrerà i ministri agli Affari regionali Fitto e alle Infrastrutture Matteoli. Domani Luis Durnwalder sarà a Roma per incontrare i due ministri Fitto (Affari regionali) e Matteoli (Infrastrutture). Nessuno dei due incontri istituzionali porterà ad una decisione definitiva, ma entrambi saranno centrali per porre le basi sulle mosse future di Provincia e governo sui temi della cartellonistica e dell'A22.

I CARTELLI. L'incontro politicamente più delicato è sicuramente quello con il ministro agli Affari regionali Raffaele Fitto. C'è da valutare il lavoro della commissione paritetica Stato-Provincia, che finora in giunta ha ricevuto solo Durnwalder, mentre il Pd non ha ancora potuto visionarlo. I deputati di Pd e Pdl non vogliono cedimenti da parte del governo: «Non ci saranno, il ministro Fitto confermerà gli impegni presi in estate», assicura Michaela Biancofiore del Pdl. Sulla stessa linea anche il collega di partito Giorgio Holzmann. Luisa Gnecchi, deputata del Pd, si augura che «l'intesa rispetti il lavoro della commissione, che è arrivata ad un accordo praticamente su tutto, tolti pochi singoli toponimi sui quali non credo sarà complicato trovare un compromesso». Per il Pd resta però irrinunciabile il bilinguismo, come ribadisce il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini: «Qualsiasi sia l'accordo - dice - per noi la stella polare alla quale orientarci resta lo statuto di autonomia e quindi il bilinguismo».

L'AUTOSTRADA. Per l'A22 la situazione di partenza è diversa. Mentre la posizione di Stato e Provincia sui cartelli è divergente, quella sulla concessione autostradale è univoca. L'obiettivo di entrambi è di mantenere la concessione e di garantire il finanziamento trasversale al tunnel ferroviario del Brennero. Il problema è che in questo caso a mettersi di traverso è Bruxelles, che preferirebbe una gara europea e non una proroga automatica. Il ministro Altero Matteoli domani farà il punto della situazione assieme a Durnwalder, al governatore trentino Lorenzo Dellai e al commissario governativo del Brennero Mauro Fabris.

«Tra le richieste che abbiamo portato avanti - fa sapere Holzmann - ci sono anche il finanziamento da parte del nuovo concessionario della circonvallazione di Bolzano e del casello di Laives». La Provincia è sempre più orientata a puntare sulla gara: «È la soluzione meno rischiosa - spiega Siegfried Brugger - perché con un bando di gara fatto bene ci mettiamo al sicuro dai rilievi dell'Unione Europea ma allo stesso tempo garantiamo il finanziamento al tunnel del Brennero». Un bando di gara "fatto bene" legherebbe la concessione proprio al finanziamento della galleria di base, favorendo di fatto l'A22 che a questo proposito accantonerà 550 milioni entro il 2014 (anno di scadenza della concessione attuale). Questa soluzione permetterebbe anche di mantenere la concessione in capo all'A22 - e quindi ai suoi azionisti di maggioranza che sono la Regione e le Province di Trento e Bolzano - mentre un rinnovo senza gara dovrebbe passare attraverso la costituzione di un'apposita "società di corridoio" in cui sarebbero presenti anche l'Anas e Rfi e dove quindi il ruolo degli enti locali verrebbe ridimensionato rispetto a quello del governo centrale.

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