Torna il Wine Festival di Merano: vino e birra a braccetto

Da sabato alla Kurhaus la tradizionale rassegna con 490 aziende presenti. Sarà presente anche la “Lagrein-Bier” che abbina i due prodotti



MERANO. Deus ex machina del Merano WineFestival, Helmuth Köcher incarna lo spirito di un Indiana Jones alla perenne ricerca di nuovi orizzonti vitivinicoli da esplorare, inquadrato in una mente da businessman. Forse è proprio per questo che l'evento, pur celebrando fra sabato prossimo e lunedì (con preludio il venerdì) la ventiduesima edizione, riesce a mantenersi fresco e vivo.

Il suo valore aggiunto, quello che gli permette di distinguersi in un panorama satollo di iniziative dedicate al vino, è una combinazione fra esclusività - data dall'eleganza del set (Kurhaus) e dalla selezione (350 aziende italiane e 140 straniere selezionate su oltre 900 pretendenti) – e novità. Il quadro è stato illustrato ieri all'hotel Terme, dove l'assessore comunale al turismo Gabi Strohmer e la direttrice dell'Azienda di Soggiorno Daniela Zadra hanno dapprima riconosciuto il valore della kermesse sul piano del ritorno economico e dell'immagine, ovvero del WineFesival promotore di Merano nel mondo. Poi il suo ambasciatore, Helmuth Köcher è partito fra prospettive e progetti, novità e personaggi.

Modello Davos. "Da anni – ha spiegato Köcher – seguo lo sviluppo del Forum dell’economia mondiale di Davos. Il WineFestival è sempre stato un laboratorio di confronto sul vino, un trendsetter, ed è giunto il momento di dare forma a questa predisposizione. Abbiamo individuato “dieci saggi” del mondo accademico, imprenditoriale, economico legato all'enogastronomia, intrecciando il cui pensiero è scaturito un “manifesto” che presenteremo all'inaugurazione del WineFestival e sarà consegnato fra gli altri a Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento europeo. Il WineFestival mira a diventare un osservatorio permanente dello scenario del mercato wine & food".

Cina E Georgia. A proposito di mercati, la nuova frontiera è la Cina. Il gigante rosso approderà a Merano venerdì con quattordici importatori e potenziali praterie di opportunità da scandagliare per i produttori italiani che prenderanno parte al workshop B2B China. Un'altra partecipazione “esotica” sarà quella della Georgia, la culla del vino con 8.000 anni di storia vitivinicola e sette aziende in delegazione. Sarà presente anche Nina Ananiashvili, nativa di Tbilisi, ex prima ballerina del Bolshoi.

Personaggi. E qui si entra nel capitolo special guest. "Avremo l'onore – ancora Köcher – di avere come ospite Oscar Farinetti, presentato da Bruno Vespa". Farinetti è il patron di Eataly, marchio con cui sta esportando la nostra cultura enogastronomica (e la sua filosofia) nel mondo. Con il celebre giornalista parlerà del suo ultimo libro, “Storie di coraggio. 12 incontri con i grandi italiani del vino”. Il WineFestival ha sempre amato sconfinamenti e abbinamenti in territori diversi da quello del vino. Le più logiche, per naturale affinità, sono le escursioni gastronomiche ancora una volta celebrate nel tendone di Culinaria con un centinaio di artigiani del gusto e lo showcooking di cuochi conosciuti o meritevoli di diventarlo. La partnership già sperimentata con Forst sarà invece sublimata da un'originale Lagrein-Bier, una miscela unica che abbina i due prodotti. E al WineFestival è stato dedicato anche un profumo, anche questo in anteprima nel fine settimana in arrivo, creato dall'argentino Julian Bedel. E ispirato ai sentori del vino, naturalmente. (sim)













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