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Traffico, è in arrivo il piano per mettere in sicurezza la città

Vertice Comune-Provincia-Prefettura su progetti e contromisure. Bisognerà calibrare l’avvio dei cantieri stradali. Il problema resta l’assalto di traffico dall’A22: sfuma l’ipotesi di chiusure selettive per i turisti, se si chiude varrà per tutti



BOLZANO. Ora il piano ha un nome: «Mettere in sicurezza Bolzano». Inedito e, per molti aspetti, rivoluzionario come obiettivo. Significa che viviamo nell'emergenza, non solo in prospettiva.

Il piano ha tre step. Il primo tra pochi giorni, probabilmente a metà della settimana prossima: vertice Kompatscher - Caramaschi per decidere il mix giusto tra azioni strutturali (i progetti Arginale e ponte Roma che verranno consegnati per l'occasione dai tecnici esterni incaricati) e soft (bus, navette, parcheggi) senza dover aspettare i 15 anni previsti dalle grandi opere.

Il secondo a seguire: come affrontare la caterva di cantieri che si apriranno tra un anno o meno (due gallerie del Virgolo, piazza Vittoria, via Einstein) con quello del Polo bibliotecario che si muoverà anche prima. Se non si risolve il problema delle sovrapposizioni (nel '24 iniziano tutti) il timore è un ulteriore blocco della viabilità.

Infine, lo step decisivo. Tanto che al tavolo dovrebbe sedere anche il prefetto: arginare l'assalto alla città dall'A22 anche con misure estreme come i blocchi del traffico. Che nel caso non saranno, ed ecco la questione, selettivi (cioè limitati ai turisti stranieri) ma erga omnes, totali.

La ragione? Una a cui si sta pensando poco. Anzi quasi nulla: «L'Austria si prepara a chiudere il suo ponte uno tra il Brennero e Innsbruck. E lo farà - conferma Stefano Fattor - per due anni. Avete presente che significa? Che per 24 mesi in autostrada si andrà a una corsia da nord. Con code e blocchi previsti non solo dal confine a Vipiteno, come succede già adesso da tempo, ma fino a Bolzano. E anche, questo è lo scenario, con ripercussioni fino ad Ala».

Ecco il senso del "Piano di sicurezza" per la città, l'orizzonte emergenziale a cui si sta lavorando ora: evitare che Bolzano diventi la variante di una Autobrennero intasata dieci mesi l'anno. Altri due elementi hanno fatto accelerare la questione: il primo riguarda i sempre maggiori ritardi fatti segnare da Sasa nei giorni di grande traffico che fa mettere in discussione la stessa prospettiva di incrementare mezzi e corse.

«Risulterebbe inutile, senza un lavoro a monte - spiega l'assessore - puntare sulla soluzione pubblica se questa si trova costantemente condizionata dalle code sui suoi percorsi».

Poi l'elemento più inquietante: Bolzano è sempre più invasa dai turisti. Guardando questa realtà dal lato del Pil si dovrebbe dire: scelta. E infatti anche in questo caso si è sempre più costretti a tenere conto di un dato non più estemporaneo ma strutturale: il capoluogo non è più, come tre-quattro anni fa, solo luogo di passaggio ma "meta". Lo conferma Roland Buratti: «Ormai esistono pochi mesi vuoti. E questo anche grazie al lavoro dell'Azienda di soggiorno. Bolzano - dice il presidente dell'ente turistico - è scelta in sé e non più solo come opzione nel caso di pioggia nelle altre località».

E i blocchi per i turisti stranieri nei giorni di emergenza? «Problematici. Non foss'altro che in agosto la gran massa dei turisti è costituita da quelli italiani. Li si ferma perché, attraverso quale identificativo?». Insomma il tema è questo: da un lato si attirano i turisti per rendere viva e ricca la città, dall'altra si tende a bloccarli perché intasano il traffico.

«I mesi più affollati? Di solito erano la primavera - aggiunge Roberta Agosti, la direttrice dell'Azienda - e l'autunno. Ma da alcuni anni tutto è cambiato e le presenze di spalmano su molti più mesi. E poi il 2022 - ammette - è stato un anno quasi record».

Mettendo insieme i progetti che tardano per le grandi opere (ma poi pioveranno tutti insieme), i condizionamenti che la soluzione trasporto pubblico incontra ormai ogni giorno sui suoi percorsi, il rischio di sovrapposizione dei lavori per le nuove strade, l'invasione turistica e, ultimo ma più preoccupante, il blocco dell'autostrada oltre Brennero per due anni, ecco che il "piano per mettere in sicurezza Bolzano" ha più di una ragion d'essere.

«Le tangenziali? Arriveranno almeno tra dieci anni - pronostica Fattor - ecco perché il tavolo che si apre tra pochi giorni sarà solo l'inizio. Temo che molti non guardino con attenzione a quello che accadrà tra poco più di un anno». E cioè? «Che Bolzano sta rischiando grosso se non ci si muove insieme e con le idee chiare». P.CA.













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