Traffico di animali, sequestrati 15 cuccioli

Stipati nel bagagliaio di un’auto proveniente dall’Est. Trovati in condizioni pessime, ora sono al sicuro alla Sill di Bolzano


di Susanna Petrone


BOLZANO. Ha rinchiuso quindici cuccioli in una sacca, poi li ha sbattuti nel portabagagli della macchina e ha lasciato la Repubblica Slovacca per raggiungere l’Italia. Ma questa volta il trafficante di cuccioli non l’ha passata liscia: è stato fermato dagli uomini della Guardia di finanza che stavano effettuando dei controlli alla barriera autostradale di Vipiteno.

Nel portabagagli c’erano quindici cagnolini e un gatto, tutti di razza, in condizioni igieniche estreme. Non mangiavano e non bevevano da chissà quanto. Il trafficante, un cittadino italiano di 59 anni con precedenti specifici, è stato denunciato per maltrattamento di animali e per aver violato la legge sul trasporto di cani. Gli animali, invece, sono stati posti sotto sequestro e portati presso il canile Sill di Bolzano. I veterinari stanno cercando di salvare la vita a quelli che sono troppo deboli e malati. Sono in quarantena quattro razze pregiate: un chihuahua, un carlino, dei maltesi e dei bulldog francesi.

Il percorso del trafficante è stato ricostruito dagli uomini della Guardia di Finanza, coordinati dal colonnello Giulio Piller: con molta probabilità, il 59enne si è recato presso un mercato slovacco, dove si vendono animali di ogni tipo. Nei Paesi dell’Est, spesso i cani di razza provengono da allevamenti familiari. I cuccioli vengono strappati alla madre poco dopo la loro nascita. Non vengono del tutto svezzati, né vaccinati e neanche sottoposti a cure mediche. Quando hanno circa quattro settimane (qualche volta anche meno) vengono portati al mercato e rivenduti a prezzi stracciati: dieci, venti, forse trenta euro l’uno. Ed è qui che entrano in gioco i trafficanti di tutta Europa: i cuccioli vengono comprati e poi costretti a viaggi infernali.

Alcuni non sopravvivono. Non hanno spazio per muoversi, non viene dato loro da bere e spesso e volentieri vengono lasciati nei propri escrementi per ore e ore. Una volta arrivati in Italia, vengono rivenduti su internet a prezzi elevati, ma sempre a meno di quanto costerebbe un cane di razza cresciuto presso un allevamento ufficiale ed iscritto all’albo degli allevatori.

Il trafficante - che spende pochi euro per ogni cucciolo - guadagna migliaia di euro in questo modo. Il 59enne, appena ha visto la Finanza, non ha potuto fare altro che ammettere di aver preso i cani all’estero. Non aveva documenti e gli animali non erano microchippati. Ora dovrà rispondere di maltrattamenti di animali e violazioni amministrative per l’illecito trasporto. Se non fosse stato fermato, avrebbe potuto guadagnare oltre diecimila euro col contrabbando dei cuccioli che si trovavano nel suo portabagagli e che sono stati affidati alle cure dei veterinari del canile della Sill in fin di vita, malati e deboli.

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