Trasporti, affondo della Sad contro la giunta provinciale 

Lo scontro. L’amministratore delegato Gatterer: per difendermi pronto ad entrare in politica La nuova concessione e la società in-house al centro della polemica, richiesta danni di 30 milioni


Paolo Campostrini


Bolzano. Sad alza il livello dello scontro con la Provincia. E mette Arno Kompatscher nel mirino. Tanto che Ingomar Gatterer, l'ad, lancia anche una sfida diretta: «Mi chiede se ho idea di entrare in politica? Sì, ci sto pensando. Anche perché in tanti me lo chiedono». La ragione? «Questa giunta sembra essere nemica solo di chi fa, di chi investe e rischia di suo. No, così non va...». Resta impassibile, il boss dell'azienda da 20 milioni di passeggeri l'anno, quando gli si chiede con chi. Magari tra Svp e Team K... E sembra sorridere con maggior malizia apparente al nome di quest'ultimo partito. Ma forse è solo un impressione. Non lo è che questo passo lo stia valutando seriamente. Gatterer in politica è una notizia in un mondo dell'economia molto attento alle invasioni di campo. Ma è anche il segno di uno scontro ormai non solo aperto ma senza esclusione di colpi. In particolare intorno al complesso tavolo della concessione per il trasporto provinciale. «La Provincia si fa una legge in consiglio con la quale prova a non prevedere alcuna alternativa alla società pubblica in house? Allora io dico che stiano bene attenti a palazzo Widmann. E che tengano ben presente - chiarisce Mariano Vettori, il direttore e avvocato - il caso Twenty. Lì il conto è arrivato ad anni di distanza ma è arrivato. E sono processi e dolori anche per i singoli amministratori».

E i due, Gatterer e Vettori, chiariscono subito che i danni che sono pronti a chiedere ai singoli più che alla giunta in sé, per "il mancato guadagno" sarà all'inizio di 30 milioni. «E anche se presidente e assessori andranno in pensione - minaccia Vettori - attenti che la Corte dei Conti arriverà comunque a inseguirli». Insomma, Sad farà di tutto per evitare che all'unica azienda privata strutturata, in grado, secondo gli ultimissimi dati, a movimentare 20 milioni di persone l'anno con 655 mila corse, sia tolto un servizio che, altro dato fornito dal responsabile qualità Valentino Ferri, ha un indice di soddisfazione valutato dalla clientela costantemente superiore al 90 per cento nell'ultimo sondaggio su 700 di loro a campione. Tecnicamente è agli atti una impugnativa davanti al giudice del foro competente, in questo caso Milano.

Perché, secondo Sad, la legge offre varie opzioni ad un ente pubblico nella valutazione su come gestire il servizio trasporti. Opzioni che dovrebbero tenere conto del mercato ma anche del possibile vantaggio, da parte delle istituzioni, di entrare direttamente in campo gestendolo. «Invece la Provincia si è fatta una legge in cui l'unica opzione resta l'acquisizione - insiste Vettori - e questo escamotage il giudice lo valuterà subito come un artifizio, una furbata...». Impugnativa minacciata anche sul fronte del tram bolzanino, visto che Sad accusa Comune e soprattutto Provincia di aver «improvvisamente annullato la gara quando forse era già deciso a chi assegnare il servizio...» commentano i vertici. I quali, hanno ieri elencato i successi di «un'azienda totalmente privata e che non grava sui cittadini». Ad esempio l'incremento sia sugli autobus, che sulle funivie (San Genesio, Mendola e Renon) che sui treni: più passeggeri, più mezzi. In particolare 80 nuovi veicoli su gomma. Ma soprattutto il fatto che il parco ha una età media di sei anni, che tutti (più precisamente oltre il 90%) sono sopra l'euro 5, che il 73% ha pedane per i disabili e che è stato completato l'iter per la certificazione Uni En. E, secondo il sondaggio, gli utenti apprezzano Sad " in particolare per la pulizia dei mezzi". Numero rimostranze? "Solo in 750 le hanno fatte per i bus. Su 20 milioni si tratta dello 0,00 ecc per cento - hanno commentato Vettori e Ferri - dunque un numero sostanzialmente irrisorio. Anche se ne teniamo sempre conto. E che la percentuale sia questa non lo diciamo solo noi, ma visto che tutti i ricorsi vanno in automatico da loro, anche la Provincia".

Un anno di successi, dunque. Ma con all'orizzonte la possibilità che tutto questo passi, armi e bagagli al pubblico. Da qui la guerra aperta. Per ora davanti al giudice. Un domani anche direttamente dentro le scelte politiche.













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