Trasporto locale, uno schiaffo alla Sad

Bolzano. Altro sgarbo alla Sad. Questa volta è il consiglio provinciale ad approvare una mozione firmata insieme dal Team Köllensperger e dalla Svp che impegna la giunta a presentare un disegno di...



Bolzano. Altro sgarbo alla Sad. Questa volta è il consiglio provinciale ad approvare una mozione firmata insieme dal Team Köllensperger e dalla Svp che impegna la giunta a presentare un disegno di legge che preveda per il trasporto pubblico locale una società inhouse oppure un’azienda speciale. Insomma basta con le concessioni «tout court». Helmuth Renzler (Svp) ha segnalato che il servizio di trasporto pubblico locale svolge una funzione essenziale, in quanto deve garantire il diritto dei cittadini alla mobilità come pure la sostenibilità ambientale, e nel contempo contribuire a ridurre il traffico automobilistico privato; la riduzione del traffico veicolare svolge un ruolo centrale nella lotta al cambiamento climatico (vedi il Piano Clima 2050), all'inquinamento atmosferico e acustico, e per avere città più salubri che offrano una qualità di vita migliore. «L'affidamento in house del trasporto pubblico con autobus - ha detto il consigliere - pare essere la soluzione adatta per l'Alto Adige: la provincia deve dare dei segnali chiari impiegando veicoli maggiormente ecosostenibili e a basse emissioni, il che è più facile se la mano pubblica agisce direttamente e non indirettamente tramite le concessioni». Infine, il quadro normativo fissato dalle nuove disposizioni europee e dalla nuova legge sulla mobilità pubblica (L 23 novembre 2015, n. 15) prevede in sostanza la possibilità dell'affidamento in house del servizio, oltre alla concessione con gara d’appalto per lotti o su un lotto unico. «Da molti anni sono i concessionari privati a gestire i servizi di trasporto pubblico extraurbano su gomma, in un regime di sostanziale monopolio. Nel vicino Trentino invece, una società in house - Trentino Trasporti - opera in modo giudicato molto positivo, anche attraverso subappalti ad aziende private. La normativa nazionale vigente impone alle società in house o alle aziende speciali che l'attività prevalente esercitata ovvero almeno l'80% del proprio fatturato sia realizzato nello svolgimento delle finalità sociali stabilite dai propri soci istituzionali. Nulla impedisce quindi che la stessa società in house coinvolga anche società private del settore nell'erogazione dei propri servizi», chiude Köllensperger.















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