Tre anni fa la strage di Laces: nove morti nel treno deragliato

Le sirene dei treni in transito a ricordo della tragedia e una commemorazione con i parenti delle vittime



LACES. Il fischio dei treni della Sad ricorderà questa mattina la tragedia di tre anni fa, quando pochi minuti dopo le 9, una frana investiva il treno della Venosta fra le stazioni di Laces e di Castelbello. Terribile il bilancio: nove morti e 29 feriti. Oggi è il terzo anniversario di quel disastro che ha segnato, in maniera drammatica e perenne, tutta la comunità venostana e l'intera provincia di Bolzano. Il costone, da cui è precipitata la frana, è stato sistemato. Due mesi dopo lo smottamento i treni hanno ripreso a circolare. La situazione è tornata alla normalità. Ma nessuno, in Venosta, dimentica quello che è accaduto.

Gli indenizzi. Quelli dello Stato sono stati tutti versati ai congiunti delle vittime ed ai feriti. Prima dell'estate dello scorso anno il ministero degli interni ha stanziato 2,157 milioni di euro alla Comunità comprensoriale che li ha assegnati, in accordo con il governatore della Provincia Luis Durnwalder, ai parenti delle vittime: hanno avuto la precedenza coniugi, compagni e figli. I soldi si sono aggiunti ai 800 mila euro che erano stati versati proprio prima del secondo anniversario della strage. L'allora onorevole Zeller si era detto molto soddisfatto per il fatto che il governo Monti avesse confermato questo impegno con un taglio minimale. La seconda rata doveva infatti ammontare a 2,2 milioni di euro. La Comunità comprensoriale della Venosta ha deciso di seguire gli stessi criteri adottati in occasione della prima rata di contributi statali. In quell'occasione era stata creata una commissione che aveva preso in esame le varie richieste presentate dai congiunti delle vittime e dai feriti, fissando i parametri per la suddivisione della somma.

Macchinista escluso. Non sono stati ancora risarciti i congiunti di Julian Hartmann, il macchinista che era nella cabina del treno investito dalla frana. «È ancora in corso il processo - dice il papà Michael - e non so proprio quando potrà finire. La colpa, se così si può dire, di mio figlio è stata quella di non essere un passeggero ma il macchinista. Non riesco a spiegarmi le ragioni per le quali si continua a dibattere, da quasi tre anni, su una vicenda purtroppo tragica per noi genitori e per la famiglia di Julian».

Il fischio dei treni. L'assessore provinciale alla mobilità, Thomas Widmann, nel terzo anniversario della tragedia ricorda in una nota che «Il tempo non può certamente rimarginare le ferite causate dall'incidente che ha lasciato in tutti noi delle tracce profonde». In accordo con la direzione della Sad è stato deciso che in occasione dell'anniversario dell'incidente accaduto nel tratto compreso fra Laces e Castelbello i treni della Sad in servizio emetteranno un fischio di commemorazione alle 9 di questa mattina. Stamane presso la stele in memoria delle nove vittime è atteso il mesto pellegrinaggio dei parenti, dei conoscenti e di tanti appartenenti alla comunità venostana.













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