Tre oculiste bolzanine intossicate dal monossido

Tragedia sfiorata a Düsseldorf dove le tre dottoresse si trovano per un convegno. Veronika Rogger è svenuta in stanza: provvidenziale l’intervento delle colleghe


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il killer silenzioso ha colpito ancora una volta. Tre dottoresse del reparto di oculistica dell’ospedale di Bolzano sono rimaste vittime del monossido di carbonio respirato nel corso della notte tra mercoledi e giovedì in un albergo del centro di Düsseldorf ove si trovano per seguire un congresso di aggiornamento.

La più grave è Veronika Rogger , trovata ormai esanime all’interno dello sua camera giovedì mattina e ricoverata d’urgenza all’ospedale di Düsseldorf per una terapia intensiva con sedute nella camera iperbarica.

Al momento dei soccorsi le sue condizioni erano gravi. Se fosse rimasta all’interno della camera ancora un’ora probabilmente sarebbe deceduta. Sono salve anche due colleghe bolzanine che alloggiavano nello stesso albergo e che seguivano lo stesso congresso medico.

Si tratta di Verena Egger e Barbara Hippel. Alla prima i medici hanno rilevato una percentuale anomala nel sangue di monossido di carbonio pur non avendo mai perso conoscenza. I medici tedeschi ne hanno disposto l’immediato ricovero in ospedale Anche Verena Egger, dunque, è stata sottoposta a cure intensive di disintossicazione per prevenire ulteriori pesanti conseguenze. Intossicazione minima, invece, per Barbara Hippel: gli esami del sangue hanno rivelato una presenza minima di monossido di carbonio nel sangue ed i medici le hanno semplicemente consigliato di trascorrere all’aria aperta l’intera giornata di giovedì.

Tutte e tre le dottoresse del reparto oculistica sono fuori pericolo. Anche la più grave ha superato bene la fase intensiva di disintossicazione. Veronika Rogger ha avuto la fortuna di aver trovato sistemazione nello stesso albergo delle altre due dottoresse.

Tutte tre erano solite trovarsi al mattino per fare colazione assieme prima di recarsi al convegno medico di aggiornamento. Giovedì mattina sono state Verena Egger e Barbara Hippel a rendersi conto che qualcosa era successo nella notte per il notevole ritardo di Veronika Rogger che non si è presentata per la colazione. Non solo. Veronika non rispondeva neppure al telefono cellulare.

Di qui la decisione delle due colleghe di dare l’allarme e chiedere immediatamente l’intervento dei responsabili dell’albergo. Preso atto che la dottoressa non rispondeva a nessun tipo di sollecitazione esterna, si è provveduto a forzare la porta della camera con una chiave universale.

La dottoressa Rogger (che tra il resto è rappresentante dei giovani medici all’interno dell’Ordine professionale) è stata trovata priva di conoscenza, riversa sul letto.

In pochi minuti sono intervenuti i soccorsi medici i cui operatori hanno rilevato la presenza nell’aria di una concentrazione elevata di monossido di carbonio.

Pronto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno provveduto ad evacuare tutto l’albergo in quanto il gas venefico sarebbe stato sprigionato dal funzionamento anomalo dell’impianto di riscaldamento. Poi la corsa in ospedale con le prime cure intensive di rianimazione che hanno subito dato esiti positivi. La magistratura tedesca ha avviato una serie di accertamenti per verificare eventuali responsabilità.

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