Treni, proteste degli utenti «Ritardi non segnalati»

In Pusteria il servizio ferroviario funziona, gli avvisi sui (pochi) problemi meno Dejaco (Sta): «Si ripristina il guasto e capita di trascurare la comunicazione»


di Aldo De Pellegrin


VAL PUSTERIA. I dati sull'efficienza generale del servizio ferroviario in val Pusteria parlano di una puntualità che si aggira attorno al 97% per l'intero esercizio e confermano una situazione generalmente più che buona per l'utenza in generale. Probabilmente, è proprio quest'alto grado di affidabilità della struttura ferroviaria pusterese, unitamente alla ristrutturazione e alla modernizzazione di banchine e stazioni e del servizio di mobilità pubblica in generale, che ha consentito di riconquistare in poco più di dieci anni una larga fetta dell'utenza che in precedenza l'aveva abbandonata, aggiungendo in moltissimi casi anche nuovi passeggeri.

Del resto, è proprio questo grado di affidabilità che ha "abituato" l'utente a fare affidamento assoluto sul servizio e che lo disorienta in quel 3% dei casi in cui la suddetta puntualità, sovente per ragioni di forza maggiore, non viene rispettata. Complice di questo disagio, a cui una pronta e precisa informazione potrebbe comunque porre almeno in parte rimedio, è proprio l'assenza di informazioni che viene lamentata in tali occasioni e che, quando ciò accade nelle stazioni sprovviste di personale (ormai la maggioranza), pone l'utente nella condizione di non poter valutare la situazione e, qualora fosse possibile, reagire di conseguenza.

Succede infatti, secondo le proteste che si registrano (e questo ha sollevato e solleva regolarmente le lamentele dell’utenza) che per le più svariate ragioni, che possono spaziare dal semplice accumulo di un ritardo che non garantisce più la sicurezza degli incroci obbligati fino alle reali cause di incidenti o di forza maggiore, che la soppressione di uno o più convogli spesso non venga tempestivamente comunicata all'utenza, che in tal modo prende coscienza del fatto che non potrà partire o arrivare in tempo solo quando si rende conto che il treno che attende non arriverà o non partirà più nell'orario prestabilito.

Spesso, quando ciò accade o quando ne viene data conferma attraverso gli schermi o gli altoparlanti (di cui anche i convogli in marcia sono dotati), è ormai troppo tardi per poter fare ricorso a mezzi o soluzioni alternative.

Proprio questa assenza di una tempestiva informazione inquieta non poco l'utenza e anche Joachim Dejaco, il direttore generale di Sta, Strutture Trasporto Alto Adige Spa, non può far altro che ammetterlo. "Si tratta di un problema che conosciamo - afferma Dejaco - ma per il quale al momento, visto che noi di Sta non ne siamo direttamente responsabili, non possiamo fare altro che chiedere pazienza e comprensione. In realtà - spiega ancora Dejaco - sulla linea della val Pusteria sono attivi due gestori di convogli, la Sad e Trenitalia, e un gestore della rete, cioè Rete Ferroviaria Italiana. Quando ciascuno comunica alla propria centrale operativa il problema che porta al blocco della linea o anche solo alla soppressione di un convoglio, la concentrazione di tutti si punta sulla risoluzione del guasto e sul ripristino della normalità. Spesso questo porta a trascurare l'aspetto della comunicazione all'utenza. Lo definirei, però, più un eccesso di zelo piuttosto che cattiva volontà verso il pubblico, anche se sono convinto che è un aspetto che è necessario migliorare".

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

le foto

Restart Bz, festa di quartiere al parco Pompei

Dopo il successo della prima edizione, ieri e oggi (domenica 26 maggio) torna la festa di quartiere al parco Pompei di via Roen organizzata da Restart Bz. L'apertura della sagra è stata l'occasione per inaugurare le attività del community workshop, Id Roen. Urban Party 2.0 prosegue oggi con storytelling nel parco a cura di Sagapò, la ciclofficina PedalareRadicale Spazio77, spettacoli di danza del ventre, il truccabimbi, sessioni di yoga. LE FOTO (DLife)

bolzano

La protesta: «Otto mesi per l'assegno di cura, a 95 anni» 

Il figlio: «Mia madre è seguita da tre badanti. Ho fatto domanda a gennaio, ieri mi hanno detto che la visita slitta forse ad agosto». Zendrini (Ufficio valutazione non autosufficienza): «Tempi scesi da 9 mesi a 4,5. Ma la zona di Merano è la più in ritardo. Lavoriamo per riequilibrare la situazione»

Attualità