i richiedenti asilo 

Trentino, taglio all’accoglienza

BOLZANO. Lo avevano detto e lo stanno facendo. La giunta provinciale di Trento eri ha quasi azzerato il progetto di accoglienza dei migranti in Trentino, senza fare ricorso a compromessi e rischiando...



BOLZANO. Lo avevano detto e lo stanno facendo. La giunta provinciale di Trento eri ha quasi azzerato il progetto di accoglienza dei migranti in Trentino, senza fare ricorso a compromessi e rischiando di lasciare sulla strada molti operatori delle cooperative del settore e molti richiedenti asilo. Allo stesso tempo il servizio Cinformi viene smantellato gradualmente, tanto che da qui a ottobre dovrà dimezzare l’attività di sportello. «Il Cinformi ha esagerato», ha spiegato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti ieri al termine della giunta. Fugatti annuncia che in seguito al taglio delle risorse da parte del governo, che ha abbassato da 33 a 24 euro al giorno la spesa per ogni richiedente asilo, la Provincia di Trento ha deciso a sua volta di usare le forbici. Questo anche correndo il rischio di lasciare per strada persone che potrebbero ingrossare le fila della microcriminalità o comunque del disagio: «Dovevamo dare un segnale. Il mandato degli elettori era questo». Dal primo gennaio ci sarà la chiusura dei corsi di lingua e cultura italiana, da febbraio la riduzione del servizio di supporto psicologico alle sole strutture collettive e attivo al bisogno. Dal primo aprile chiusura del servizio di orientamento al lavoro. Cancellata la tessera gratuita per bus e treni. Fugatti annuncia novità anche per gli appartamenti dati ai migranti: «Entro giugno prevediamo la dismissione del 30% degli alloggi affittati alla Provincia per accogliere i migranti». Entro qualche mese la chiusura del centro di accoglienza di Marco di Rovereto. Poi arrivano i dolori anche per il personale delle cooperative: «Per contenere i costi prevediamo la riduzione del personale che lavora nelle strutture collettive».













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