Trovata l’acqua all’Haderburg di Salorno

Una fonte vicino al castello: forse è l’antica sorgente del maniero



SALORNO. All’Haderburg è stata scoperta... l’acqua. E con tutta la prudenza del custode, l’oste Roman Perfler, la novità si presenta accattivante. Dopo la sua nascita nel corso del Duecento, dopo lo splendore, la decadenza e il restauro, il castello che domina Salorno è oggi un luogo di sapori gastronomici ed eventi artistici e l’acqua che sgorga alle soglie di casa (o, meglio, di ponte levatoio) aggiunge un tocco speciale. Di questo, Perfler è sicuro: «Il castello ha una forza e una suggestione uniche, che ben si combinano con la forza ispirata dalle rocce e dalla natura in cui sorge, dalla sua posizione panoramica».

Prima di tutto, comunque, la sorgente risolve o almeno semplifica una questione molto pratica: «Al momento - è ancora l’oste a spiegarla - l’acqua viene pompata dall’acquedotto comunale e supera un dislivello non da poco, 120 metri». Il collegamento con la fonte appena rintracciata renderà più agevole l’approvvigionamento. Se poi si tratterà di un’acqua speciale, particolare, lo diranno «le analisi che sono in corso, ma che soltanto tra un anno - annuncia Perfler - daranno dei risultati». Altre analisi, stavolta storiche, potranno indicare se la nuova sorgente è magari quella... antica, quella che per secoli ha dissetato chi ha abitato e combattuto tra le mura fortificate.

Di certo si sa già che la sorgente rientra nelle proprietà annesse al maniero, che dalla metà del Seicento appartiene ai conti veneziani Zenobio, poi Zenobio - Albrizzi. E’ molto più recente, risale a tre anni fa, invece l’inizio della gestione targata Perfler, che ha interpretato con passione gli sforzi che hanno guidato il barone Ernesto Rubin de Cervin Albrizzi nel restauro (con contributi di Provincia e Fondazione Cassa di risparmio). L’Haderburg è così risorto come luogo di storia e, nel contempo, ha scoperto la vocazione di scenario di ritrovi di gusto e d’arte. Il prossimo, sabato, invita alle 6 di mattina a vivere una colazione spirituale con Stefan Braito.

E proprio “spirituale” è una parola chiave all’Haderburg: «Quello che organizziamo - dice l’oste - vuol avvicinare visitatori e clienti all’energia che qui la natura riesce a comunicare». Incontri di musica e gastronomia, feste nell’atmosfera del Medioevo, ritrovi di gruppi e associazioni respirano «una forza speciale che cerchiamo di rivelare anche grazie alle pratiche sciamaniche. Prima di morire, il barone mi ha detto che, per lui, sono stato l’unico a trasformare un luogo militare in un centro spirituale». L’acqua è davvero una risorsa in più.(f.d.d.)













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