il raggiro

Truffa da 150mila euro in gioielli 

La vittima un’ottantenne bolzanina contattata telefonicamente: «Sua figlia ha avuto un incidente, servono soldi per l’avvocato». A casa si è presentato un uomo al quale ha aperto la cassaforte che conteneva anelli con brillanti, collane e bracciali



BOLZANO. «Buon giorno signora, scusi se la disturbo, ma la chiamo perché sua figlia ha avuto un incidente con la bicicletta...». Inizia più o meno così la telefonata arrivata, qualche giorno fa, a casa di una signora ottantenne di Bolzano.

Poche parole sufficienti a metterla in agitazione e farle pensare subito al peggio. In realtà si trattava dell’ennesima truffa ai danni di una persona anziana. Probabilmente, non scelta a caso. Bottino: un piccolo tesoro di gioielli per un valore complessivo di circa 150 mila euro.

Le spese legali

La signora teme che sia successo qualcosa di grave alla figlia, ma viene subito rassicurata: «Tranquilla, non si è fatta niente; mentre purtroppo è rimasta ferita la persona investita».

Sempre più agitata vorrebbe parlare con la figlia, ma a quanto pare in quel momento non è possibile: «È impegnata a fornire i dati alle forze dell’ordine intervenute per rilevare l’incidente».

Data la delicatezza della situazione però, il truffatore le spiega che bisogna immediatamente rivolgersi ad uno studio legale, perché segua il caso. Nella concitazione la signora fa il nome di un avvocato bolzanino che conosce e, senza volerlo, fornisce un assist a chi la sta raggirando e ripete quel nome fingendo di conoscerlo bene.

Ci sono - dice lo sconosciuto che parla in italiano ed è molto affabile - delle spese legali da sostenere e per questo si offrirebbe di portare lui i soldi allo studio all’avvocato.

Forse qualche dubbio sorge, ma la signora alla fine si lascia convincere da quello sconosciuto tanto disponibile al punto da offrirsi di andare direttamente a casa sua, a prelevare il denaro e poi consegnarlo all’avvocato.

Solo che l’anziana in casa non ha soldi, se non qualche spicciolo. E quindi come si fa? Ci sono dei gioielli, forse potrebbero andare bene anche quelli.

La cassaforte svuotata

Di lì a poco suona il campanello, al citofono sempre la stessa voce: chiede di salire e la signora gli apre la porta.

Quello che si trova davanti è un signore dall’aria curata che parla in modo più che convincente. La rassicura che la figlia sta bene, però bisogna rivolgersi prima possibile all’avvocato, perché curi la pratica e soprattutto eviti grane alla donna che sarebbe responsabile dell’incidente.

L’anziana ringrazia per tanta premura e lo accompagna nella stanza dove - dietro un quadro - c’è la cassaforte. Dentro anelli con brillanti, bracciali, collane.

Forse neppure il malvivente pensava di trovare un simile bottino. È un attimo e tutti i gioielli finiscono in una borsa: saluta e uscendo promette di tornare a farsi vivo, dopo aver parlato con lo studio legale. Ovviamente, sparisce.

È tutto avvenuto molto rapidamente, ma dopo un po’ la signora qualche dubbio comincia ad averlo: e se fosse stata vittima di un raggiro? Non è possibile - si deve aver detta - quel signore era così gentile e poi conosceva anche il loro avvocato di fiducia.

Decide comunque di telefonare a sua figlia che, nel frattempo, dovrebbe aver sbrigato le pratiche con le forze dell’ordine.

La telefonata

La figlia risponde subito; il tono è quello di sempre: tranquillo. La madre le chiede cos’è successo e lei all’inizio non capisce: «Non è successo niente; tutto a posto».

All’anziana il mondo crolla improvvisamente addosso: si rende conto di essere stata raggirata. Spiega alla figlia cos’è successo e deve anche dirle che i gioielli di famiglia non ci sono più. Li ha consegnati lei stessa. Di qui l’amarezza e la disperazione per essersi fatta truffare.

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