Tunnel A22 e via Einstein «appesi» alla concessione 

Doccia gelata sulla bozza di accordo anche nel parere dell’authority dei trasporti Sotto esame gli investimenti previsti anche nel capoluogo e le tariffe



BOLZANO. Ancora una doccia gelata per i soci dell’A22 nel percorso verso l’affidamento della gestione alla nuova società in house BrennerCorridor. Alla trattativa difficile con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli si è aggiunto il parere che l’Autorità di regolazione dei trasporti (presidente Andrea Camanzi) ha inviato al ministero sull’ «Accordo di cooperazione tra Amministrazioni aggiudicatrici» relativo alla tratta autostradale della A22. Il documento firmato da Camanzi è una rosa piena di spine, che chiede di riscrivere parti importanti dell’accordo che lo Stato e i soci locali dovrebbero firmare. Tra i nodi, le tariffe e la finanziabilità di 800 milioni di opere previste sui territori, di cui 200 in Alto Adige e 200 in Trentino. Lo scenario è molto diverso da quello immaginato negli scorsi anni. Tra Stato forte nella governance e investimenti sotto la lente Roma sta alzando l’asticella al punto da provocare la rottura con i territori e mettere a gara la concessione? «Resto ottimista. Nella fase finale delle trattative è naturale che arrivino i nodi», rassicura il presidente Arno Kompatscher. Ma il documento dell’authority ha aggiunto preoccupazioni. Sul tema degli investimenti, c’è il nodo di 800 milioni di opere per la viabilità ordinaria funzionale di cui hanno discusso di recente i governatori con Toninelli. Su un piano di investimenti trentennale di 4,4 miliardi, il nodo è la finanziabilità di 800 milioni di opere che, spiega Kompatscher, non verrebbero realizzate direttamente dalla A22, ma dai territori. Il ministero nei giorni scorsi ha sottolineato che sugli 800 milioni l’ammissibilità in tariffa non dipende dal dicastero, ma è demandata all’autonoma valutazione dell’Art (Autorità di regolazione dei trasporti, ndr), quale regolatore indipendente». E ora l’Art nel parere scrive che la bozza di accordo «non fornisce sufficienti elementi per comprendere se gli interventi citati riguardino investimenti effettuati dal concessionario in asset reversibili ovvero in asset non reversibili, ma strettamente necessari alle attività autostradali. Solo ove fossero integrati tali presupposti, i relativi investimenti potrebbero essere ammessi in tariffa». Sottolinea Kompatscher: «Le tariffe devono finanziare tutte le opere concordate. Le Province oltre Trento hanno minacciato battaglia come noi». Bocciato anche il metodo di calcolo adottato per le tariffe: invece di un aumento medio annuo proposto dell’1,03% la Art indica lo 0,55%.

Da questo accordo dipende la nuova viabilità di Bolzano. Il piano degli investimenti diretti della A22 (non in discussione) prevede, tra l’altro, lo spostamento in tunnel dell’A22. Nei 200 milioni altoatesini all’interno degli 800 sotto esame ricadono invece, tra l’altro, opere per la valle d’Isarco e una parte della riorganizzazione di via Einstein. Comune e Provincia hanno un piano B, se dovesse saltare tutta l’operazione A22 e con essa il tunnel? Si potrebbe tornare al vecchio progetto di circonvallazione con la Ss12? «No, l’obiettivo deve restare l’interramento dell’A22», risponde il sindaco Renzo Caramaschi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Altre notizie

Attualità