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Tutti gli incidenti in una mappa: ecco la Bolzano più pericolosa 

Il lavoro dell'Università di Trento. Le aree calde: piazza Mazzini, piazza Vittoria, piazza Adriano, la stazione, via Galilei. Nel quadrivio tra corso Libertà, corso Italia e via Manci dal 2013 al novembre 2022 si sono registrati 47 infortuni stradali



BOLZANO. Corso Libertà, piazza Vittoria, piazza Gries, piazza Adriano, via Roma nella parte bassa verso Oltrisarco, via Galilei, i dintorni della stazione. È la mappa delle strade, degli incroci e delle piazze più pericolose. Non si parla d’altro in città, dopo la morte di Margherita Giordano, investita e uccisa da un camion in piazza Mazzini.

Alla mappa stanno lavorando all’università di Trento. Gli studenti del corso di laurea magistrale in Data science, all’interno di un corso di Analisi geospaziale, approfondiscono gli open data della nostra città sugli infortuni stradali, i dati fruibili sul web. Li usano per costruire mappe interattive in grado di descrivere sotto varie sfaccettature questo fenomeno.

Lo fanno sfruttando i dati bolzanini visto che, su questo argomento, si tratta in assoluto di una delle migliori banche dati pubbliche liberamente accessibili sul web.

Perché quando a Bolzano si verifica un incidente, a partire dal 2013, gli agenti della municipale, oltre a redigere un verbale, geolocalizzano il punto preciso dell’infortunio stradale, con la sua tipologia, il numero di veicoli e persone coinvolte, quanti illesi, feriti, purtroppo anche morti. Una mappa puntuale - estremamente precisa, ma forse un po’ troppo tecnica e un poco asettica - è già accessibile sul sito del Comune, che sta puntando moltissimo sulla digitalizzazione. Gli informatici hanno fatto un lavoro egregio, mappando i circa 12 mila incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni.

Ma il professor Maurizio Napolitano, ricercatore del Center for information and communication technology della Fondazione Bruno Kessler, con i suoi studenti è andato un poco oltre, generando una decina di mappe interattive in grado di essere comprese da chiunque, perché visualizzano i dati graficamente, con forme e colori, in maniera chiara.

Il ricercatore trentino si occupa dei digital commons, studia i processi della conoscenza collettiva come Wikipedia, OpenStreetMap e la comunità open source con particolare attenzione all'informazione geografica.

È fortemente coinvolto con la comunità legata al tema della conoscenza aperta. Insomma, è molto interessato al fatto che anche l’uomo comune abbia diritto ad accedere e comprendere i dati sui fenomeni che lo riguardano da vicino. Come gli incidenti stradali.

E pure i tecnici e i decisori politici, a suo parere, dovrebbero consultare questa straordinaria banca dati, che definisce «di una ricchezza pazzesca». La più bella e completa trovata da Napolitano. «Uno strumento potente per prendere le decisioni giuste in tema di mobilità». Perché la mobilità è un bene comune da tutelare.

Le mappe fanno emergere chiaramente almeno tre aspetti: a Bolzano si verificano tantissimi incidenti (in media circa tre al giorno, un migliaio l’anno), in moltissimi punti differenti, in pratica sotto casa di ciascuno di noi, ma poi ci sono quelle che il ricercatore definisce recidive. «La zona della Stazione, l’asse che porta giù a piazza Gries, poi ponte Roma, via Galilei e gli accessi alla città».

In una delle mappe costruite, più è ampio il cerchio e più è di colore scuro, più elevato è il numero di incidenti registrati. E fra 7-8 zone individuate con il cerchio quasi di maggiore ampiezza e di colore viola quasi più scuro, c’è l’area di piazza Mazzini, dove nei giorni scorsi s’è verificato l’ennesimo, drammatico incidente, costato la vita alla ciclista Margherita Giordano. In un’altra mappa si può evidenziare il quadrivio tra corso Libertà, corso Italia e via Manci. Se si clicca sopra, l’area esplode in una stella che mostra quanti incidenti si siano verificati fra il 2013 e novembre 2022. Un pallino per ogni infortunio stradale. Sono quasi cinquanta. Fa impressione, il livello di dettaglio: 24/11/2022, scontro laterale fra veicoli in marcia, numero veicoli 2, numero illesi 1, feriti 0, morti 1: Margherita.

Sarebbe un’ottima idea, se polizia municipale, informatici comunali, decisori politici e ricercatori si sedessero attorno a un tavolo, per studiare questi dati e tentare di salvare vite umane.

 













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