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Un 2023 super per il turismo: tanti ponti e tornano i tedeschi 

I weekend lunghi agevoleranno soprattutto il capoluogo. Sempre più inglesi e americani. Nel 2022 in città saliti del 30% pernottamenti e presenze. In montagna tanti turisti polacchi, romeni, cechi e slovacchi 



BOLZANO. Le temperature elevate e assolutamente eccezionali di queste ultime due settimane non hanno finora pregiudicato la stagione turistica invernale, anzi. Non solo in quota ma pure in città. Conclusa ieri l’edizione record del mercatino bolzanino, con oltre 800 mila visitatori registrati, si è ritornati non solo ai livelli prepandemici ma li si è superati, complici anche gli stessi altoatesini. Tanta la voglia di uscire, di incontrare gente, di mangiare fuori. Mancano ancora i dati completi sul 2022, per ora orfani delle cifre esatte su dicembre, ma gli operatori turistici si dicono soddisfatti e per il 2023 sono estremamente fiduciosi. Per molti motivi, ne segnaliamo due su tutti: sono tornati in forze i turisti dell’area germanofona (e non solo) e l’anno appena iniziato si caratterizzerà per una pioggia di lunghi ponti.

L’1 novembre di martedì, l'8 dicembre di giovedì, il 6 gennaio di venerdì, il 25 aprile di martedì, il 1° maggio di lunedì, il 2 giugno di venerdì. Eccetera eccetera.

Un anno d’oro. Come precisa Roberta Agosti, direttrice dell’Azienda di soggiorno di Bolzano, «è una regola che vale sempre: i ponti favoriscono molto il turismo, si lavora tanto specie a Bolzano città, e poi ci sono da contare le vacanze dei vari Länder. In Germania non ci sono i ponti, ma le ferie intermedie sì».

Le più attese, a breve, saranno quelle di Pasqua. Anche perché - pur in assenza degli ultimi dati sul 2022, in fase di acquisizione e che verranno pubblicati a metà gennaio - in Alto Adige e soprattutto a Bolzano è tornata la clientela tedesca. «Ha cominciato ad essere nuovamente più importante di quella italiana». E poi ci sono gli altri. «Gli americani, fino a metà anno erano al quarto posto». Insomma, va meglio che nel 2019. «La permanenza media a Bolzano è salita a 2,1 giorni, molto buono per una città».

Conferma il presidente dell’Azienda di soggiorno, Roland Buratti: «Sono ricomparsi anche gli svizzeri, vengono molto volentieri da noi. C’è poi il pubblico del mercatino, per l’80-90% italiani. Ma è in forte aumento il turismo inglese, americano. Le Dolomiti fanno parte del loro tour italiano». Non grandissimi numeri, ma quest’anno sotto i Portici si è sentito spesso parlare in inglese. È andata bene specie nei weekend. Parlando di pernottamenti, siamo a un +30% rispetto al 2019. Complici anche i ponti. «Quello dell’8 dicembre, fra chi è arrivato prima e chi dopo, è stato da record». Per gli italiani del Centro Nord «Bolzano è una meta vicina, molti nel 2023 sfrutteranno i tanti ponti». E permane il duplice tormentone: «Per gli italiani Bolzano è un posto esotico, per architettura e cucina, ed è più vicina di Innsbruck. I tedeschi vengono volentieri: si parla la loro lingua, ma trovano la cultura eno-gastronomica italiana».

In città presenze e pernottamenti sono in aumento, prosegue Buratti, «e bisognerebbe che chi di dovere cominciasse a pensare che Bolzano è ormai una meta turistica». Le strategie sono due: destagionalizzare il più possibile e allungare le permanenze.

Anche nel resto della provincia va bene. Conferma il presidente del Bauernbund, Leo Tiefenthaler. Nonostante la poca neve. «Già nelle annate normali la gente va a sciare, mangia fuori. Quest’anno, per il momento, c’è forse un piccolo vantaggio per i masi che vivono di turismo». La gente, altoatesini in primis, «vuole uscire, festeggiare, mangiare, incontrare gli amici. Lo si è visto in queste settimane di mercatini, anche in città: a Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone. Dopo tre anni di pandemia, sono tornati i turisti dell’area germanofona, ma ci sono anche tanti turisti italiani. Anche nelle valli si vede gente di tutte le parti del Paese, da Sud a Nord, da Est a Ovest».

E poi, sono ricomparsi i turisti esteri: «Tanti dalla Polonia, un po’ meno dalla Romania, ma ci sono anche ceki, slovacchi. Direi che per ora possiamo essere contenti. Speriamo che nelle prossime settimane nevichi e ritorni il freddo». DA.PA

 













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