Un corpo in mare: si teme per Fabrizio 

Il bolzanino di 23 anni era sparito il 14 maggio da Porto Rotondo dove si trovava per lavoro. Decisivo il test del dna



BOLZANO. Il mare della Sardegna ha restituito un corpo. Un cadavere in avanzato stato di saponificazione, ritrovato ieri nelle acque intorno all'isola di Soffi, tra la Costa Smeralda e Porto Rotondo, di fronte al golfo di Cugnana. A recuperare la salma gli uomini della Guardia Costiera di Olbia. Potrebbe trattarsi di Fabrizio Rocca, il ventiduenne perito informatico di Bolzano di cui non si hanno più notizie dal 14 maggio scorso, quando era scomparso a Porto Rotondo dove era da poco arrivato per lavoro. A lanciare l'allarme era stata proprio la mamma, Raffaella de Rosa, del giovane con cui Fabrizio aveva parlato al telefono intorno alle 20. Le aveva detto di aver finito di lavorare, di essere molto soddisfatto, di avere appena fatto la spesa al supermercato. Ma le aveva anche detto di avvertire forti dolori alla pancia e la donna, preoccupata, gli aveva consigliato di rivolgersi subito ad una guardia medica. Consiglio che Fabrizio aveva accolto. Da quel momento, però, il silenzio assoluto. Alcune immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza del residence in cui soggiornava lo hanno ripreso, circa 40 minuti dopo la telefonata con la mamma, mentre gira con un estintore in mano. Estintore con cui ha poi cercato di sfondare la porta dell’ufficio del custode, in cui si trovavano i suoi documenti. Tentativo che era fallito e l’estintore si era accidentalmente aperto, ricoprendo il ragazzo di schiuma estinguente. I suoi vestiti sono stati rintracciati tra il residence e il porto, e altre telecamere lo hanno ripreso in boxer proprio al porto intorno alle 21 mentre cercava di lavarsi dalla schiuma. Poi, più nulla. Per le ricerche sono stati utilizzati i droni della polizia locale e un elicottero. Impegnati anche i sommozzatori, che hanno perlustrato i fondali, e le unità cinofile. A supportare i familiari, in queste terribili settimane, è stata l'associazione «Penelope Sardegna onlus», che si occupa proprio di dare appoggio alle famiglie delle persone scomparse.

Secondo quanto appreso, il corpo era in mare da diversi giorni, in avanzato stato di decomposizione e pertanto irriconoscibile. Era quasi totalmente nudo e indossava solo dei calzini. Conferme sulla sua identità, quindi, si potranno avere soltanto con la comparazione del Dna. Nonostante tutto questo, le forze dell'ordine sono quasi certe che si tratti proprio del corpo del povero Fabrizio. Coordinate dal dirigente del commissariato di Polizia di Olbia Fernando Spinnici, le operazioni che hanno portato al ritrovamento di ieri hanno coinvolto vigili del fuoco, direzione costiera e Protezione civile.













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