Una canzone scritta col cuore «Veglia su di noi» 

Il dono di “Kyna”. Simone Nachira ha composto un brano originale diventato subito per tutti la colonna sonora del ricordo di “Torca”


Gabriel Marciano


bolzano. La tragica scomparsa di Michele Torcaso nella tarda mattinata di sabato ha lasciato nel cuore dei suoi famigliari e dei suoi amici un vuoto incolmabile. Era molto caro e stimato, agli occhi di tante persone, che avrebbero voluto festeggiare assieme a lui il suo compleanno questa settimana. La notizia della sua morte si è subito diffusa in città, scatenando reazioni di sgomento e tristezza da parte di chi lo conosceva e provava a dargli un ultimo saluto, con un pensiero o pubblicando un messaggio sui social network.

Simone Nachira, in arte Kyna, un giovane rapper bolzanino, ha voluto omaggiare il suo amico volato via con un brano in cui gli chiede di vegliare su di lui come un angelo custode e gli promette di renderlo orgoglioso. Il video, composto da spezzoni di altre clip e foto in cui Michele era protagonista, è stato pubblicato sabato sera sul profilo Instagram di Kyna e dopo 24 ore era stato visto oltre 36 mila volte, segno ulteriore, se ce ne fosse bisogno, di quanto la notizia della scomparsa del giovane bolzanino abbia scalfito la cittadinanza. Simone ha raccontato ciò che prova, riuscendo a trasmettere con grande delicatezza la sua sofferenza e dando un ultimo saluto a Michele e un abbraccio virtuale a tutti quelli che come lui lo porteranno per sempre nel cuore.

Simone, come si sente?

Non mi sento, purtroppo. Perché è come se fosse una parte di me. Non lo dico tanto per dire come fanno tutti. Michele ed io eravamo insieme fin dalle medie, tutti i giorni. Era ed è uno dei miei amici fidati. Non capisco ancora e non mi rendo conto di come questo sia potuto succedere. Ci metto tanto a macinare. Non me ne capacito, nel telefono ho ancora le sue chiamate di sabato mattina e di venerdì sera.

Come ha avuto la notizia?

Dal figlio del mio capo. L’aveva letto sull’Alto Adige dopo che un altro collega gli aveva detto, passando da Oltrisarco, che l’arginale era chiusa perché c’era stato un incidente.

Qual è stata la sua reazione?

Ho reagito che in cinque minuti ero già là. Sono andato a prendere il figlio del mio capo e siamo corsi subito sul posto e ho visto cose che non volevo vedere. Ho visto Michele che non c’era più.

Che cosa l’ha portata a pubblicare il brano? È stato una valvola di sfogo?

Non m’interessava fare visualizzazioni, like o commenti. Mi interessava dare voce a tutti quelli che non sono riusciti a salutarlo, perché Michele è il vuoto che ognuno di noi ha adesso, e parlo della cerchia degli amici con cui usciamo sempre. Perché se mi giro non lo trovo più a sorridere o a fare battute, purtroppo.

Come l’ha scritto?

In dieci minuti. Dopo aver trovato la base in un attimo, la prima che mi è comparsa. Non m’interessava che la base fosse bella, l’importante era ciò che mi veniva da dire. Mi è venuto tutto dal cuore, ho scritto senza correggere perché mi è venuto tutto subito. Non è possibile che un ragazzo così perda la vita a 17 anni, soprattutto sei giorni prima del suo compleanno, lui che era bravissimo... Non ho mai visto una persona così generosa e altruista, sempre con il sorriso stampato in faccia.

Come ha deciso di fare il video?

Dopo aver scritto, mi è venuta subito l’idea di mettere le foto e i video suoi. Ho lanciato un appello su Instagram di mandarmi qualsiasi pensiero che avessero su “Torca”, quello che venisse loro in mente o quello che volevano dirgli e li ho messi nel pezzo, dopo aver cercato di dare anch’io il mio contributo salutandolo a modo mio, perché mi dava fastidio salutarlo come facevano tutti. Volevo farmi sentire. Spero di esserci riuscito e che questa cosa sia stata sentita. Di aver trasmesso alle persone che hanno sentito il pezzo quello che io sentivo dentro di me, perché per me era come un fratello.

Che cosa vorrebbe dire a Michele?

Voglio dirgli di restare sempre con me, anche da lassù. Di guardarci tutti e che lo aspettiamo. Io sono convinto che lui è ancora qua, anche se fisicamente non c’è più, perché lo sento, che c’è lui anche dietro a piccoli gesti, fondamentali e indelebili.

Vuole dare un messaggio a chi ascolta il brano?

Vorrei dire a chi ascolta che se non hanno conosciuto Michele hanno fatto un grande sbaglio, perché era un fratello. Rischio di ripetermi, ma era un ragazzo d’oro, buono con tutti, alla mano. Prendeva confidenza subito, aiutava sempre tutti, era sempre disponibile. Mi diceva che un giorno avrebbe voluto vedermi sfondare, che avrebbe voluto essere in prima fila al mio concerto se mai ne avessi fatto uno. Gli ho fatto una promessa: che se mai arriverò da qualchei parte, i miei amici sono la prima cosa che voglio con me, mi bastano loro.













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