«Una crisi incomprensibile» Così la Svp dà la fiducia a Conte 

Il voto. Il premier elogia le autonomie speciali: «Meritano tutta la nostra cura». Durnwalder: «Bene, ora i fatti» La capogruppo Unterberger: «Dobbiamo occuparci della pandemia, dei vaccini, dei ristori, Il governo prosegua»



Bolzano. Appeso all’ultimo voto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è andato ieri alla conta al Senato. Anche la Svp ha garantito la fiducia, come lunedì i colleghi alla Camera. La lunga seduta è stata seguita da Meinhard Durnwalder, segretario della presidenza, a fianco di Maria Elisabetta Alberti Casellati. «Eccoci qui, nel mezzo di una inutile crisi di governo nel bel mezzo della pandemia», il suo commento. Sua la lettura dei voti al microfono. La Svp per confermare la fiducia a Conte ha ribadito nei giorni scorsi la lista delle richieste, dalle norme di attuazione ai ristori sul Covid-19. E come d’abitudine, il premier nel suo discorso ha inserito un passaggio sulle autonomie speciali. Così Conte: «Occorre garantire e tutelare con la massima intensità anche le autonomie speciali e le minoranze linguistiche. L'interesse nazionale - attenzione, l'interesse nazionale - è più che mai connesso, nel solco della nostra migliore tradizione storica e costituzionale, a un sistema che valorizzi, nel quadro dell'unità della Repubblica, le specifiche esigenze economiche e sociali delle diverse realtà territoriali, alcune delle quali per ragioni geografiche, per specificità linguistiche e culturali, indubbiamente meritano tutta la nostra attenzione e tutta la nostra cura». Pragmatico il commento di Durnwalder: «È una dichiarazione di cortesia. Ci interessano di più i fatti, dopo». La capogruppo Julia Unterberger ha spiegato nel suo intervento le ragioni del voto di fiducia: «Vogliamo continuare a lavorare per la tutela e la valorizzazione delle autonomie speciali. E soprattutto vogliamo evitare che alla crisi economica e sanitaria si aggiunga una crisi di governo». Le ragioni di questa crisi, accusa Julia Unterberger, «sono incomprensibili agli occhi dei cittadini e dei partner europei. Si rischia solo di minare la credibilità italiana nell’interlocuzione con l’Europa sul Recovery Plan. Inoltre dovremmo occuparci degli indennizzi per la montagna e del piano vaccini. Abbiamo apprezzato il lungo passaggio sulle autonomie speciali del presidente Conte. Il confronto col governo non è mai mancato, neppure nei momenti di scontro. Ce ne sono stati diversi, ma ci sono state anche tante occasioni dove siamo riusciti a trovare soluzioni soddisfacenti per la salvaguardia e la valorizzazione della nostra specialità. È la riprova che la strada maestra è sempre quella del dialogo e confronto, guidati tutti da un forte senso di responsabilità per la drammatica fase che sta attraversando il Paese. Con il contributo di tutti quelli che si riconoscono nei valori europei, questo governo deve continuare il suo percorso».

Così la deputata Michaela Biancofiore (Forza Italia) sulle due giornate di votazioni: «Il metodo elettorale proporzionale è stato offerto in queste ore ai partiti minoritari dal premier Conte per sedurli, ma dimentica che fu bocciato sonoramente con referendum popolare nel 1993 proprio perché gli italiani volevano scegliersi direttamente il governo e sapere la sera stessa delle elezioni, chi avrebbe vinto». E ancora, la deputata, «Troppi si riempiono la bocca di parole solenni, quali democrazia, sovranità, volontà popolare. Parole usate a piacimento secondo gli interessi di chi è al potere, private del loro significato intrinseco che dovrebbe essere rispetto della volontà espressa nelle urne dal popolo italiano».

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