Una festa “rosa” per salutare l’arrivo del Giro d’Italia

Via Druso: folla di tifosi e non, per il passaggio dei ciclisti Molti gli appassionati che sono saliti fino a passo Mendola



BOLZANO. Cappellini rosa, magliette rosa, bandierine rosa : il passaggio del Giro d’Italia, ieri tra le 14.20 e le 14.25, lungo via Marconi e via Druso, è durato lo spazio di un attimo ma è stato anche questa volta un momento di festa collettiva: per gli appassionati di ciclismo, come per coloro che di due ruote non sanno nulla.

Dalle 13, quando i vigili urbani hanno bloccato il traffico, su entrambi i lati del rettilineo di via Druso - da piazza Verdi al bivio Merano-Mendola - sono arrivate persone di ogni età per vedere - anche solo per pochi secondi ma dal vivo - i protagonisti della corsa rosa che, in tre settimane tocca tutte le regioni italiane, da sud a nord ed entra nelle case di ciascuno di noi grazie alle immagini televisive.

I ciclisti hanno attraversato il capoluogo tutti in gruppo, quindi hanno imboccato via Castel Firmiano, la strada che sale verso Appiano e da lì hanno scalato i 15 tornanti che portano alla Mendola. Meta, per tutta la mattinata, di decine di amatori che sono saliti al passo per assistere al passaggio dei loro beniamini.

Ovviamente, per i fan non c’è stata la possibilità di farsi il selfie con i campioni, ma ci si è dovuti accontentare delle foto scattate al volo e dei video fatti con i cellulari dal marciapiede, o meglio ancora, dal poggiolo di casa.

Ieri il Giro d’Italia ha lasciato l’Alto Adige, dopo quattro giornate che sono state un mix di sport e pubblicità. Le immagini della Val Badia (sabato), Castelrotto-Alpe di Siusi (domenica), Bressanone (ieri da dove la tappa è partita alle 13.40) e Bolzano sono andate in onda su Raisport e poi trasmesse per ore in mondo visione.

Per portare in provincia la corsa rosa sono stati spesi circa 570 mila euro - cifra suddivisa tra Comuni, associazioni turistiche e Provincia - ma il ritorno sarà di gran lunga superiore.

Di questo sono convinti gli operatori turistici altoatesini che puntano a promuovere un’immagine dell’Alto Adige sempre più “amico” delle due ruote, come sinonimo di turismo pulito, in mezzo alla natura e alle Dolomiti, patrimonio dell’Umanità Unesco. (a.m)













Altre notizie

Attualità