Una frana di massi e terra sfiora le case di Ronchi

La colata di 4.000 metri cubi di sassi si è staccata dal colle sopra la frazione Un macigno si è fermato a pochi metri da maso Freisinger, evacuate 4 persone


di Luca Pianesi


TERMENO. Potevano essere tragiche le conseguenze dell’enorme frana precipitata nella notte di martedì dalla montagna sopra Ronchi, frazione di Termeno. Per fortuna, i quasi 4 mila metri cubi di roccia e materiale argilloso staccatisi dal costone del colle hanno sfiorato le abitazioni e il macigno più grosso, di circa 400 metri cubi, si è fermato a pochi metri dall’uscio del Maso Freisinger, lasciando illese le 4 persone della famiglia che lo abita.

«E’ stato un miracolo – spiega il sindaco di Termeno Werner Dissertori – perché la pietra, grande quanto una casa, si è fermata a un palmo dall’edificio, che è del 1650 ed è di proprietà dei frati austriaci di Maria Luggau. Questo grosso masso fa parte di un più ampio distaccamento di materiale che è precipitato da una quota di circa 800 metri. Oltre al masso che ha “graziato” il maso, altre due rocce sono scese più a valle. Una di 75 metri cubi è finita nel fienile del Freisinger, sfondandolo e distruggendo il trattore dei proprietari, che vi era parcheggiato, mentre un’altra pietra, di circa 160 metri cubi, ha attraversato i vigneti e i terreni agricoli, abbattendo piante e filari e si è fermata a una cinquantina di metri dalla Strada del Vino e da un piccolo nucleo di costruzioni. Qui vi si trovano una pizzeria, un barbiere e altre piccole attività e siamo stati molto fortunati,visto che tutte le strutture sono rimaste illese».

La frana s’è verificata alle 20.39 di martedì. Il sindaco Dissertori, in quel momento, era in riunione con i commercianti di Termeno. Quando è stato avvisato dell’incidente, ha immediatamente lasciato l’incontro per recarsi sul luogo dello smottamento.

Lì, immediatamente,sono giunti anche i vigili del fuoco volontari di Termeno, di Egna e di Cortaccia, nonché gli uomini del corpo permanente di Bolzano, che hanno provveduto a circoscrivere l’area e a mettere in sicurezza gli abitanti della zona.

Subito sono state evacuate dieci persone residenti in tre case ed è stato chiuso il traffico su tutte le strade che salgono verso la montagna e sulla Strada del Vino, che collega Termeno a Cortaccia.

Ieri mattina, è quindi cominciata una giornata molto intensa. Alle 8, è stato compiuto un primo sopralluogo in elicottero, al quale hanno partecipato tecnici e geologi della Provincia. A bordo c’era anche il sindaco Dissertori che racconta: «Dall’alto era chiaramente visibile come si fosse staccata una grossa porzione di montagna. I terreni, in quell’aerea, sono di natura calcarea e argillosa con un sottosuolo ghiaioso. Alcuni blocchi, che sono di circa 500 metri cubi di materiale, sono rimasti in quota, ma in equilibrio precario. Assieme alla Protezione civile, abbiamo concordato di farli brillare con dell’esplosivo entro la fine della prossima settimana, per evitare che si verifichino altri distaccamenti. Impressionanti – conclude Dissertori – la visione dall’alto della frana e il percorso tracciato dalle rocce attraverso il bosco e i filari della campagna. Un solco, attraverso le vigne, di oltre 4 ettari».

Al primo volo di controllo sono seguiti un secondo volo nel primo pomeriggio e una serie di riunioni straordinarie tra tutti gli operatori coinvolti.

La decisione finale è stata quella di far rientrare a casa gli abitanti di tutti gli edifici, tranne quelli del maso Freisinger, che sono stati alloggiati in un appartamento a valle. L'evacuazione delle ditte vicino alla pizzeria Weinstrasse è stata confermata. Rimarranno chiuse la Strada del Vino e le vie della zona e verrà allestita una recinzione di sicurezza intorno a un traliccio della Terna, un impianto da oltre 200 mila watt scampato miracolosamente alla pioggia di pietre.

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