Una paziente denuncia il medico “poco riservato” 

Il fatto. Caduta sull’autobus, una bolzanina era stata medicata da un ortopedico al San Maurizio Il giorno successivo, un’agenzia di risarcimento danni le offriva assistenza. Verifiche dell’Asl



Bolzano. Immaginate di prendere l’autobus e durante la corsa, per una manovra un po’ brusca, di cadere e sbattere con violenza la spalla. immaginate poi, di dovervi recare al pronto soccorso perché quella spalla vi fa proprio male. ecco, immaginate anche, all’ospedale, veniate visitati da un ortopedico e sottoposti ad un esame radiografico. immaginate, infine, che il giorno successivo vi contatti un agenzia di risarcimento danni che, in possesso del vostro numero di telefono, di tutti i vostri dati personali e perfettamente al corrente di quanto vi è accaduto, si offra di assistervi in un’eventuale causa. fantascienza? niente affatto. è quanto accaduto a una donna di bolzano, lo scorso ottobre, vittima di un infortunio su un mezzo pubblico.

Com’era possibile che un’agenzia privata sapesse già tutto e fosse in possesso anche del numero del suo cellulare, al quale ha inviato anche dei messaggi in whatsapp, dopo che la donna non aveva risposto alle prime chiamate? semplice, come le ha rivelato un po’ ingenuamente lo stesso incaricato dell’agenzia dei risarcimento, era stato proprio lo specialista (con tanto di nome e cognome) che l’aveva visitata a fornire loro tutti i dati. la donna, comprensibilmente allibita, ha raccontato l’episodio alla figlia e poi, s’è rivolta all’avvocato Andrea gnecchi per andare a fondo alla questione e far valere i propri diritti, anche quello alla privacy, violata proprio da chi ha l’obbligo di mantenere assolutamente riservati dati personali e informazioni sanitarie di un paziente. il primo passo fatto dall’avvocato gnecchi è stato segnalare l’episodio all’azienda sanitaria altoatesina, all’ordine dei medici e ovviamente in procura, dove ha depositato una denuncia. «l’azienda sanitaria – spiega Marco cappello, direttore ripartizione legale e affari generali presso azienda sanitaria dell’alto adige – non è certo rimasta a guardare, si tratta di una ipotesi molto grave di cosiddetto “data breach”, vale a dire di illegittima rivelazione a terzi di informazioni riservate e dati sensibili, che risulta peraltro documentalmente provata, in quanto lo studio legale che ha segnalato questo episodio ci ha fornito pure lo screenshot dei messaggi whatsapp inviati alla paziente dallo studio di infortunistica, ove si precisa testualmente che i suoi dati sono stati forniti dal medico in questione, di cui viene fatto il nome... quest’ultimo è stato ovviamente avvertito dell’accaduto - onde potersi difendere - certo che la sua posizione appare piuttosto grave, tanto da essere stata fatta oggetto di segnalazione anche alla procura della repubblica e all’ordine dei medici. appena ricevuta questa segnalazione – conclude cappello - , l’azienda sanitaria ha avviato ben tre diverse iniziative: ha provveduto a tempestiva notifica entro le 72 ore al garante della privacy, per le implicazioni relative alla diffusione di dati personali e sensibili; ha aperto un sinistro presso la propria compagnia assicurativa, al fine di tutelarsi in caso di eventuali pretese risarcitorie da parte della paziente coinvolta; ha immediatamente avviato un procedimento disciplinare nei confronti del medico, che ora rimarrà sospeso fino alla definizione di quello penale». per il “poco corretto” medico, forse non nuovo a questo tipo di comportamento, ci sono grossi guai in vista, insomma.

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