un bilancio tragico 

Una scia di sangue nel 2018 Già quattro le donne uccise

BOLZANO. Annus horribilis, il 2018, per le donne in Alto Adige. Se l’ipotesi di omicidio fosse confermata, quello di Maria Magdalena Oberhollenzer sarebbe il quinto femminicidio. Il primo, il 20...



BOLZANO. Annus horribilis, il 2018, per le donne in Alto Adige. Se l’ipotesi di omicidio fosse confermata, quello di Maria Magdalena Oberhollenzer sarebbe il quinto femminicidio. Il primo, il 20 aprile scorso, quando Il corpo di una donna di 57 anni, Monika Gruber, viene trovato senza vita all'interno del suo appartamento di Bressanone, presso il Residenz Dominik. A finire in manette il marito, Robert Kerer, di 58 anni, rintracciato in stato confusionale alla stazione ferroviaria. In estate, poi, altri due delitti. Il 17 luglio, a Brunico, perde la vita Nicoleta Caciula, operaia romena di 46 anni, il cui corpo viene trovato durante le fasi di spegnimento di un incendio a casa sua. A distanza di un mese, il nipote Daniel Lorys Caciula viene fermato con l'accusa di omicidio volontario. Il 14 agosto, invece, la furia omicida si scatena in Val Gardena, precisamente a Santa Cristina. Paolo Zoni, di Parma, uccide con 19 coltellate, la moglie Rita Pissarotti durante la loro vacanza. Il 24 settembre, a Merano: Alexandra Riffeser, madre di due bambine, viene uccisa nel maso di famiglia, Huberhof. Per il delitto viene fermato il trentottenne marito austriaco, Johannes Beutel.













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