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Unibz, decine di candidati per la carica di rettore 

Chiusi i termini: molti i curriculum inviati dall’estero e dall’Italia, ma si sono proposti anche diversi docenti “interni”. Dopo una prima scrematura, inizieranno i colloqui per scegliere il successore di Lugli


Paolo Campostrini


BOLZANO. Tutti vogliono fare il rettore dell’università di Bolzano. Tutti tutti no, ma è un boom di domande. «Non ci aspettavamo così tante candidature» confessano all’università.

Da quando è stata avviata la procedura per la manifestazione di interesse a quando si è chiusa, il lavoro è stato tanto in segreteria per riordinare le mail: «Sono decine e decine di richieste quelle che ora dovremo selezionare».

Sarà l'attrattiva della formazione trilingue, il fatto che Bolzano è ormai costantemente in cima alle classifiche per le piccole, il prestigio dei rettori che l'hanno retta sinora ma è stata una sorpresa questo continuo afflusso di candidati.

In realtà Unibz ha posto in essere una capillare diffusione del suo bando, sia attraverso i canali accademici nazionali e internazionali sia decidendo l'uso di media a larga diffusione su molti mercati, come il Financial Times e altri fogli con pubblici selezionati. Al termine di questa prima fase c’è dunque una certezza: in autunno, quando Paolo Lugli lascerà il suo incarico, la Lub non resterà senza guida. Dovrà solo scegliere.

Tra le manifestazioni di interesse sono risultati consistenti anche quelle giunte dall'estero, buonissima la percentuale di docenti italiani e di una certa consistenza anche quella che riguarda professori che già insegnano a Bolzano. Si tratta di figure che hanno spesso affiancato la direzione e il rettorato in questi ultimi anni e che sarebbero così in grado di garantire continuità anche amministrativa e di rapporti con l'esterno e il corpo docente. Ora i curriculum saranno ordinati per un primo esame di forma, poi inizierà la selezione dei contenuti che verrà avviata nel concreto i primi di settembre con l'inizio dei colloqui diretti con i candidati che avranno superato questo primo step successivo al deposito delle domande. La cornice di riferimento sarà il bando stesso.

Che già ha tracciato i confini entro cui dovrà collocarsi il nuovo rettore. Innanzitutto la disponibilità a ricoprire l'incarico entro il primo novembre di quest’anno, quando Lugli avrà già raggiunto il suo nuovo incarico presso l'ambasciata italiana di Berlino. Quattro anni di carica, prorogabile per ulteriori quattro. Poi il profilo dovrà aderire ai tratti identitari di Unibz, a conferma del suo assetto didattico trilingue: «Un’ottima conoscenza delle lingue tedesca, italiana e inglese» è scritto nel bando.

Accompagnata da “spiccate competenze organizzative e manageriali, con capacità di cooperazione verso l'interno ma pure verso l'esterno, oltre a esperienza pluriennale in ambito politico-universitario con comprovata conoscenza dell'autogestione accademica”.

Il nuovo rettore dovrà essere poi professore o professoressa “full professor” vale a dire di ruolo e con comprovato valore scientifico internazionale, dato dalle pubblicazioni e dalle ricerche.

È ritenuta importante la rete dei contatti. E questo va direttamente nel solco tracciato soprattutto da Paolo Lugli il quale, da quando è giunto a Bolzano, ha avuto come orizzonte l'apertura di Unibz verso il mondo economico, quello delle imprese, le relazioni territoriali e anche una forte capacità di intervento nel dibattito pubblico e politico sul futuro di unibz, partendo dalla crisi degli studentati ancora in essere fino alla creazione delle nuove facoltà, oltre le cinque operative a tutt’oggi (Scienza della formazione, Economia, Scienze e tecnologie, Scienze informatiche e Design-arti).

Già decisa quella di Ingegneria, che dovrà sorgere nel 2024 è il lascito di Lugli, come invece delineata la facoltà di Musica che dovrà inglobare il Conservatorio Monteverdi e il suo corpo docente e il cui percorso è stato lungo e tortuoso e ancora bisognoso di messe a punto.

Il nuovo rettore dovrà poi contribuire ai nuovi obiettivi che di è data Unibz, tra cui quello di far crescere gli studenti dagli attuali 4500 ad almeno 5000, con un corpo docente di 275 professori. Tra l'altro pagati mediamente più dei loro colleghi fuori territorio. E questo aspetto sembra poter aver contato anche rispetto al boom di manifestazioni di interesse.













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