Unità d' Italia, proteste dei separatisti in Alto Adige: "No all'obbligo del tricolore"

I Suedtiroler Freiheit, partito della "pasionaria" Eva Klotz, contestano le celebrazioni del 150° anniversario: "Alto Adige divenuto parte dell'Italia contro la propria volontà"



BOLZANO. ''E' necessario che all'Alto Adige sia consentito di decidere con un voto se vogliamo essere e continuare ad essere parte dell'Italia del tricolore''.

Lo afferma la direzione di Suedtiroler Freiheit, il partito della separatista Eva Klotz sulle celebrazioni del 150/o anniversario dell'unità d'Italia.

In una nota, il partito afferma che l'Alto Adige ''è divenuto parte dell'Italia contro la propria volontà 92 anni fa'' e protesta contro l'obbligo di esporre il tricolore ''visto che, in sostanza, non abbiamo nulla in comune con questa bandiera''.

Nelle scorse settimane i vertici del partito sono stati indagati per vilipendio al tricolore dopo aver stampato e diffuso dei manifesti nei quali una scopa spazza via la bandiera italiana. I manifesti sono stati sequestrati dalla Procura.

FOTO Eva Klotz e le sue campagne anti-italiane

Ora Eva Klotz lancia la proposta di un referendum consultivo in Valle Aurina per conoscere il parere della popolazione locale sull'ipotesi di separazione dall'Italia e annessione all'Austria.

Proprio nei giorni scorsi però un sondaggio realizzato dal quotidiano austriaco Tiroler Zeitung segnalava come la maggioranza dei tirolesi del Nord (cioè quelli austriaci) fossero contrari alla riunificazione con il Sudtirolo italiano e anche alla concessione del doppio passaporto, istanza per la quale invece si batte anche la Svp, il partito che in Alto Adige governa, alleato con il Pd.













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