Università, ritorna un «cervello» altoatesino

BOLZANO. Rientra in Alto Adige un cervello altoatesino. All’inizio di novembre, Angelika Peer è stata assunta come professore ordinario alla Facoltà di Scienze e tecnologie all’università di Bolzano....



BOLZANO. Rientra in Alto Adige un cervello altoatesino. All’inizio di novembre, Angelika Peer è stata assunta come professore ordinario alla Facoltà di Scienze e tecnologie all’università di Bolzano. «Con la professoressa Peer non vogliamo solo avviare un nuovo settore di ricerca in ingegneria digitale e automazione, ma favorire il rientro di talenti altoatesini che insegnino e facciano ricerca nel nostro ateneo», sottolineano il presidente, Konrad Bergmeister e il rettore Paolo Lugli.

Angelika Peer, 37 anni, originaria di Valdaora, ha studiato Ingegneria elettrica e Tecnologia dell’informazione alla Technische Universität di Monaco di Baviera. Sempre alla TU di Monaco, ha conseguito il dottorato di ricerca, specializzandosi nel campo dei sistemi di controllo. Come ricercatrice e docente, ha insegnato Ingegneria dell’Automazione alla Facoltà di Ingegneria Elettrica e Informatica della TU, prima di essere chiamata da un’università inglese. Dal 2014, Peer ha svolto ricerche alla UWE di Bristol (University of the West of England), dove è stata coinvolta in una rete di 200 scienziati esperti di robotica. “Ho concentrato la mia ricerca nei campi della telepresenza e della teleazione", spiega la giovane professoressa.

«Alcuni esempi di applicazione dei miei studi riguardano interventi chirurgici non invasivi che utilizzano sonde oppure il lavoro in una centrale nucleare per mezzo dei robot. La cosa speciale di queste attività è che, pur essendo effettuate a distanza, chi opera avverte sensazioni di pressione o resistenza come se stesse effettuando gli stessi movimenti da una distanza ravvicinata», ancora Angelika Peer.

Il ritorno della scienziata altoatesina in regione è stato propiziato anche dalle opportunità professionali apertesi per il marito ingegnere. I due coniugi sono l’esempio classico di una «dual career»: entrambi con una prestigiosa carriera avviata, hanno potuto decidere di rientrare in Alto Adige grazie a un’interessante opportunità lavorativa che una grande impresa della Val Pusteria ha offerto al marito della docente.

Una recente ricerca ha dimostrato che la metà delle rinunce a incarichi universitari sono da ricondurre alla mancanza di prospettive di carriera per il partner.















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