Vacanze cancellate  ci sono già 70 denunce 

In 100 negli uffici del Centro europeo consumatori in cerca di un aiuto La responsabile Nardo: «Gente in lacrime per quel sogno sfumato»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Sono una settantina le denunce presentate finora negli uffici della Questura e nella caserma dei Carabinieri di via Dante da altrettanti clienti dell’Agenzia Neverland di via Torino che si sentono truffati e traditi nella fiducia.

Un centinaio coloro che si sono rivolti, tra martedì e ieri, al Centro europeo consumatori per capire innanzitutto cos’hanno in mano a livello di documentazione: se gli alberghi o i tour (offerti spesso a prezzi molto bassi) per i quali hanno pagato acconti o, nella stragrande maggioranza dei casi essendo ormai vicine le partenze, i saldi sono stati effettivamente versati ai tour operator e alle compagnie per soggiorni e voli.

Ma prime verifiche stanno dando risultati negativi.

«Il lavoro - spiega Monika Nardo, responsabile del Centro europeo consumatori - è complicato perché bisogna verificare caso per caso. Siamo in cinque che da due giorni non ci occupiamo che dei clienti della Neverland che si rivolgono a noi disperati. Perché assieme ai soldi, messi da parte in molti casi mese per mese, hanno visto sfumare il sogno di una settimana, massimo due, di relax al mare assieme ai figli e in viaggio con gli amici. Doveva essere un piccolo break per poi tornare alla routine e ai problemi di tutti i giorni ».

Le storie sono diverse, le reazioni simili.

«Un mix di rabbia e amarezza - racconta Nardo - è quello vissuto da quattro giovani che avevano pagato 400 euro a testa su un preventivo di 1.230 per andare dal 20 al 31 agosto a Cuba. Lo stesso dicasi per la famiglia che aveva prenotato il viaggio negli Stati Uniti per festeggiare la laurea del figlio. Una signora di una certa età si è messa a piangere, quando le ho detto che in Puglia non risulta nessuna prenotazione a suo nome. Nonostante i 2.700 euro versati per due persone. Avrebbe dovuto partire domenica. Da Salerno poi ci ha chiamato un gruppo di dieci bolzanini preoccupati perché il tour operator, saputo quanto successo a Bolzano, ha detto loro che deve verificare se l’Agenzia Neverland ha pagato il conto. Questo nonostante loro siano arrivati in albergo con i voucher per due settimane. Non vorrei che ci fosse anche qualcuno che sta approfittando della situazione. Stiamo cercando di capire. Certo è che quanto successo ha già rovinato a queste dieci persone le vacanze».

Dopo la beffa, la domanda dei clienti è: si potrà almeno in parte essere risarciti?

Chi ha inviato una mail all’indirizzo esposto sul vetro dell’Agenzia di via Torino, che ieri era chiusa, si è visto rispondere così: «Purtroppo abbiamo avuto un’improvvisa crisi di liquidità e i viaggi in prossimità della partenza sono stati cancellati. Sarà nostra premura contattarvi per il rimborso».

Francesco Coran, avvocato di Laura Seppi, titolare della Neverland conferma: «Si farà di tutto per risarcire i clienti. La signora ha effettivamente avuto problemi di liquidità in quanto, su richiesta di un creditore, le era stato pignorato il conto corrente. Per questo ne aveva aperto un altro, pensando di riuscire a fronteggiare la situazione».

La speranza dei clienti è ovviamente quella di riuscire a recuperare almeno una parte dei soldi versati, nessuno però si fa troppe illusioni.

«Del resto le possibilità sono quelle che sono - dice Nardo -: se fosse dichiarato il fallimento ci si potrebbe insinuare sperando di recuperare qualcosa, oppure si fa causa o, terza possibilità, ci si costituisce parte civile in un eventuale procedimento penale. Bisogna vedere però se ne vale effettivamente la pena. Dal primo luglio comunque i viaggiatori saranno più tutelati, perché le Agenzie sono obbligate a stipulare una assicurazione per insolvenza».

Ma come Centro europeo consumatori che consigli dati a quanti si accingono a prenotare un viaggio?

«Di diffidare dei prezzi troppo bassi o almeno di chiedersi perché lo stesso viaggio costa la metà in un’agenzia rispetto ad un’altra. E poi di controllare con grande attenzione la documentazione. Quella in mano ai clienti della Neverland, che si sono rivolti a noi, dire che era carente è un eufemismo».

Certo che quanto successo è una duro colpo per l’immagine delle agenzie che oggi già devono fare i conti con la concorrenza fortissima delle prenotazioni online. «Purtroppo è così - ammette Nardo -. Ma questa è un’eccezione. La regola è che in Alto Adige le agenzie di viaggio operano bene, fornendo un servizio prezioso».













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