VANDOIES

Val Pusteria, ritrovate 4 pietre miliari romane

Dopo il ritrovamento dei cippi di Vandoies la Provincia proporrà, in sinergia con i Comuni, un allestimento dedicato all'antica strada romana


Alan Conti


VANDOIES. Il ritrovamento di quattro miliari di Vandoies del III secolo dc, di cui due con importanti iscrizioni da decifrare, ha portato l'Ufficio Beni Archeologici della Provincia ad elaborare un progetto di allestimento e valorizzazione dell'antica via romana. Gli originali saranno esposti nei Comuni, mentre delle copie saranno posizionate nelle antiche posizioni. In tutto, infatti, i miliari conservati e ritrovati e sono ben quindici. "Un'occasione unica - le parole della direttrice dell'ufficio Catrin Marzoli - per rendere onore a un centro di commercio e passaggio molto importante per l'epoca".

Recentemente, in una cava di ghiaia a Vandoies di Sopra sono venuti alla luce quattro miliari di epoca romana, originariamente collocati lungo l'antica via attraverso la Pusteria che apparteneva amministrativamente alla provincia romana del Noricum e costituiva un importante asse stradale. A Frangarto, nel deposito dell'Ufficio provinciale beni archeologici, la direttrice Catrin Marzoli ha presentato le quattro pietre miliari (tre recano un'iscrizione) e il progetto della loro esposizione pubblica. Il più antico miliare è dedicato all'imperatore Severo Alessandro, in carica dal 222 al 235 d.C., un secondo è attribuibile all'imperatore Probo, che regnò dal 276 al 283 d.C. Sul miliario dedicato a Severo Alessandro è ancora chiaramente leggibile la distanza, corrispondente a 63 miglia (circa 90 km) dalla città più vicina, Aguntum presso Lienz. Dell'iscrizione su un terzo miliario sono rimasti solo pochi segni, mentre il quarto non presenta alcuna scritta. "I nuovi ritrovamenti - ha spiegato Marzoli - si aggiungono a una serie di miliari che documentano in maniera suggestiva la rilevanza nel III secolo d.C. del collegamento stradale della val Pusteria. Lungo questo asse sorgevano importanti insediamenti, dove i viaggiatori potevano trovare tra l'altro vitto, alloggio e sostituire gli animali da soma." Insediamenti quali Sebatum, l'attuale San Lorenzo di Sebato, e Littamum, l'attuale San Candido "I miliari sono una fonte importante per l'indagine storica in Alto Adige. Per questo ringraziamo i due appassionati di archeologia Walter Gasser e Karl Vallazza che li hanno segnalati alla Provincia e hanno permesso il loro recupero nella cava di ghiaia", sottolinea l'assessore provinciale ai beni culturali Florian Mussner. Attualmente sono oggetto delle indagini scientifiche in collaborazione con l'esperto Hannsjörg Ubl. La presentazione dei nuovi miliari scoperti ha offerto l'occasione per illustrare ai Comuni interessati ai ritrovamenti un progetto elaborato su incarico dell'Ufficio beni archeologici dai grafici della Gruppe Gut per l'esposizione e la valorizzazione di questi importanti beni archeologici.

"Scopo del progetto - ha ricordato Marzoli - è trovare una soluzione omogenea per l'esposizione di questi beni culturali e inoltre la possibilità di raccontare al pubblico la storia dei miliari e della strada romana in modo coordinato e sistematico." Il design dei componenti del concetto espositivo è di conseguenza unitario e facilmente riconoscibile. In quattro punti della val Pusteria - nella quale sono stati già rinvenuti 15 miliari, più che in tutto l'Alto Adige - un cartello informativo spiegherà le tappe fondamentali di questa significativa storia del passato locale. Gli originali saranno esposti con uno stesso elemento di presentazione in un edificio pubblico dei Comuni, mentre le copie saranno collocate all'aperto, in un luogo facilmente accessibile, centrale, nelle vicinanze del rispettivo punto di ritrovamento, corredate da un elemento con un testo informativo. Sia gli originali che le copie saranno provvisti di un cartello unitario, sul quale sarà indicato anche il nesso con gli altri punti di ritrovamento, in modo da potere così ridisegnare il percorso della strada romana.

 













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