Valanga di ghiaccio uccide due alpinisti

Sull'Ortles travolta una comitiva, morti un italiano e uno spagnolo


Bruno Pileggi



BOLZANO. Altre due croci sull'Ortles: dua alpinisti che stavano risalendo la parete nord sono stati travolti da da un seracco, una valanga di ghiaccio. Le vittime sono un italiano residente in Svizzera, il 40enne Lorenzo Castaldi, e uno spagnolo di 42 Gomez Diaz Jaime.

Gli altri due alpinisti che facevano parte della comitiva, la tedesca Nora Rösch e il tedesco Marian Arn Dreher, sono rimasti gravemente feriti e sono stati ricoverati la prima all'ospedale di Bolzano e l'altro a quello di Merano. Dunque ancora morti sull'Ortles. Le prime due vittime della montagna in questo 2012 l'Ortles le ha fatte alle prime luci di ieri mattina. Due cordate composte da due scialpinisti ciascuna, partite nel cuore della notte da Solda con l'intento di raggiungere la Cima Ortles, scalando la Parete Nord, sono state fermate a metà percorso, da un seracco, staccatosi intorno a quota 2800 poco sopra il rifugio Tabaretta.
Il seracco, una massa di ghiaccio e sassi, ma non di enorme proporzione, è venuta giù alle 7.30 del mattino con un assordante fragore udito da alcuni abitanti di Solda. Ha colpito e travolto in pieno i quattro alpinisti.
Due sono stati estratti morti da sotto la valanga gli atri due, con ferite gravi, sono stati trasportati all'ospedale di Bolzano e Merano a cura dedl Pelikan e Aiut Alpin Dolomites.
Ma veniamo ai fatti, ricostruiti dai soccorritori e dai carabinieri: i quattro alpinisti - tre uomini e una donna, erano giunti a Solda nella giornata di sabato con l'intento di partire nel cuore della notte per una scalata veloce all'Ortles. Lungo il percorso, i quattro hanno formato due cordate. Non si è in grado per ora di stabilire se i quattro fossero già assieme e si conoscessero, oppure se si siano incontrati casualmente a Solda per poi decidere di effettuare in gruppo la scalata. Quel che si sa, è che Lozenzo Castoldi era un esperto alpinista di origine sardo. Nato a Sassari e ora residente a ZuRigo, in Svizzera, aveva all'attivo anche la scalata del Cerro Torre.
Non era di enormi proporzioni, la valanga di neve ghiaccio e sassi che si è staccata nel tratto denominato "Gurgel" ad una quota di 2800 metri sopra il rifugio Tabaretta. I due escursionisti uccisi, sono stati travolti e fatti precipitare nel vuoto. Feriti gli altri due compagni di salita, più grave la donna ricoverata con l'elicottero dell'Aiut Alpin all'ospedale di Bolzano.
La tragedia, come detto, attorno alle ore 7,30. Un membro del soccorso alpino del paese di valle, Solda, che sapeva dell'ascesa dei quattro, ha sentito il frastuono della slavina e con il binocolo ha subito individuato la zona. Immediato l'allarme alla centrale del 118 che sul posto ha inviato due elicotteri oltre a squadre di soccorritori. Il medico d'urgenza giunto sul posto ha potuto solo constatare il decesso dei due sci-alpinisti e subito provveduto al trasporto dei due feriti. Sul posto, i volontari della sezione del Brd di Solda, quelli del Cnsas di Trafoi, i carabinieri della Stazione di Prato allo Stelvio, militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Silandro, i volontari della croce bianca di Solda e volontari dei vigili del fuoco anche di Solda e l'unità cinofila di Laces Stefan Habicher col cane da valanga "Bosco".
Le salme dei due sfortunati alpinisti sono state recuperati e portate all'interno del centro della protezione civile di Solda ove dopo la benedizione da parte del parroco Don Hurton, sono state trasportate presso la camera mortuaria dell'ospedale di Silandro a disposizione dell'autorità giudiziaria.

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