Vecchio inceneritore, altro rinvio della demolizione  

Ambiente. Il bando di gara per i lavori slitta dall’autunno alla fine dell’anno. Cantiere di sei mesi La Provincia si fa carico del progetto da 3,4 milioni di euro, il Comune cede la proprietà dell’area



Bolzano. Slitta ancora la demolizione del vecchio inceneritore. Era prevista in queste settimane la pubblicazione del bando di gara per l’assegnazione dei lavori. «Ci sarà un rinvio alla fine dell’anno», riferisce Roberto Ghizzi, direttore di dipartimento dell’assessore all’Ambiente Giuliano Vettorato, «Ci sono stati problemi economici, ora superati». Esclusa l’ipotesi di vendere all’estero il vecchio impianto, il via libera ai lavori di demolizione è atteso dalla scorsa legislatura. Ora il nuovo rinvio. Nella prima fase dell’entrata in esercizio del nuovo termovalorizzatore si è pensato di mantenere comunque il vecchio impianto in una situazione di stand-by, riferisce Ghizzi, «nell’eventualità in cui il nuovo impianto avesse avuto seri problemi di avvio, ci sarebbe sempre stata una soluzione alternativa per l’incenerimento dei rifiuti». Il nuovo impianto è in funzione da oltre cinque anni, ancora il direttore di dipartimento, «e non ha avuto alcun tipo di problema di funzionamento. Il vecchio impianto non ha dunque più motivo di rimanere in piedi e può essere demolito». Gli uffici provinciali ricordano che il vecchio impianto di incenerimento dei rifiuti è costituito da due linee produttive, una di proprietà del Comune di Bolzano e l’altra di proprietà della Provincia. «Per quanto riguarda invece l’area sulla quale sorge l’impianto, risulta essere completamente di proprietà del Comune di Bolzano», così Ghizzi. Il Comune aveva comunicato, ricordano dalla Provincia, di non essere in grado di provvedere alla demolizione dell’impianto in disuso e che sarebbe stato favorevole affinché tale iniziativa fosse stata intrapresa dalla Provincia: è stato stipulato un accordo in base al quale la Provincia si accolla i costi di demolizione e di bonifica dell’area ed il Comune cede alla Provincia l’intero areale. Ad oggi, riassume Ghizzi, la Provincia ha predisposto il piano di caratterizzazione dell’area e l’analisi di rischio, oltre al progetto esecutivo della demolizione che prevede il completo abbattimento dell’impianto esistente e la messa in sicurezza del terreno. Il costo complessivo dell’operazione è di circa 3,4 milioni di Euro. Una volta assegnati, i lavori avranno una durata di circa sei mesi. L’inquinamento del terreno è uno dei problemi più rilevanti del progetto. Sono presenti scorie industriali delle lavorazioni di acciai speciali e altro, stoccate per decenni, fino all’inizio degli anni Settanta. In un primo momento si era pensato di bonificare l’area, ma il costo dell’operazione è stato considerato eccessivo. È costata una dozzina di milioni la bonifica del terreno dove è stato realizzato il nuovo termovalorizzatore. «Nel piano di caratterizzazione e analisi del rischio», ha spiegato Vettorato, «si prevede una messa in sicurezza del terreno e non una bonifica integrale, prevedendo l’impermeabilizzazione superficiale». FR.G.

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