Ventenne filmava gli abusi sui minori

Bolzanino sotto processo a Trento con pesanti accuse: metteva le immagini in internet. Individuato dalla polizia postale


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Un giovane bolzanino è sotto processo a Trento con l’accusa di atti di pedofilia. Si tratta di un ragazzo di 20 anni finito nella rete degli inquirenti grazie ai controlli in internet della polizia postale di Bolzano che riuscì ad individuare lo scaricamento di materiale video ed audio da siti proibiti.

In un primo tempo, dunque, il giovane (E.P. le sue iniziali, non pubblichiamo le generalità per intero per tutelare i minori coinvolti) era stato accusato di violazione del codice penale in relazione alla detenzione di materiale audiovisivo di carattere pedofilo. Poi, a seguito di indagini specifiche che hanno coinvolto anche la direzione distrettuale antimafia di Trento, la posizione del ragazzo si è aggravata. In effetti il processo che è previsto a Trento dopodomani vede il ragazzo imputato della violazione dell’ articolo 600 ter del codice penale che si occupa di pedofilia minorile. La posizione del bolzanino non è dunque solo quella di colui che scarica, acquista o scambia immagini di sesso proibito ma è quella, ben più grave, di colui che è accusato di sfruttare minorenni al fine di realizzare esibizioni pornografiche o di produrre materiale pornografico. Era stata proprio la polizia postale di Bolzano ad accorgersi che i filmati di cui l’indagato era stato trovato in possesso vedevano lo stesso giovane tra i protagonisti. I fatti risalgono all’anno scorso quando il giovane in questione aveva 19 anni. Secondo l’accusa il ragazzo avrebbe indotto alcuni minorenni ad accettare le sue proposte per atti sessuali, che riguardavano in particolare toccamenti. Proprio in queste fasi il ragazzo avrebbe girato con una piccola telecamera le immagini che poi avrebbe messo a disposizione in rete.

La posizione processuale del giovane è dunque piuttosto pesante in quanto dovrà anche rispondere degli atti sessuali (anche se di lieve gravità) che avrebbero coinvolto quindicenni e sedicenni, dunque ragazzi minorenni.

Il giovane affronterà il processo con l’assistenza legale dell’avvocato Flavio Moccia che ritiene la posizione del proprio assistito non così compromessa come potrebbe sembrare dalla lettura del capo d’imputazione e dai verbali della polizia postale. Il processo fissato a Trento per la giornata di domani verrà molto probabilmente rinviato al prossimo autunno per effetto dello sciopero (il 29 e 30 maggio) degli avvocati che in tutta Italia intendono bloccare i processi (in assenza di imputati in stato di detenzione) per protestare contro il decreto taglia tribunali che contestala soppressione delle sedi periferiche per necessità di risparmio.

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