Vertice con la Stocker sui migranti in Val Badia

Dopodomani previsto un incontro con i Comuni badioti e la Comunità di valle Il presidente Griessmair: «Con un minimo di buon senso si può trovare l’intesa»


di Ezio Danieli


VAL BADIA. Lunedì sera è in programma un incontro fra la Comunità di valle, l’assessore provinciale Martha Stocker ed i vari comuni della val Badia per verificare le possibilità di accogliere i profughi. È una situazione abbastanza difficile per quanto riguarda l’Alta Badia che continua a dire no all’accoglimento dei richiedenti asilo. È recente la presa di posizione del consiglio comunale di Corvara, che ha bocciato - 10 contrari e due astenuti - l’adesione al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati Sprar.

"Non so - aveva dichiarato il sindaco Robert Rottonara - come la situazione (relativa al previsto arrivo in Val Badia di 38 profughi, ndr) potrà evolversi. Tocca alla Provincia trovare una soluzione, visto che fra i Comuni badioti non c’è unità di intenti". Il consiglio di San Martino s’era espresso all’unanimità a favore del sistema Sprar, a una condizione: al progetto avrebbero dovuto aderire anche gli altri Comuni badioti. Il consiglio di Badia l’adesione al progetto l’aveva respinta e il sindaco Frenademetz aveva girato la patata bollente alla Provincia. Il no di Corvara ha ribadito le perplessità dell’Alta Badia sulla questione profughi. Sono d’accordo sul progetto Sprar solo i consigli comunali di La Valle e di Marebbe. L’assessore provinciale Martha Stocker confida sempre in un’intesa fra i Comuni, magari con la mediazione della Comunità comprensoriale val Pusteria di cui è presidente il sindaco di Brunico Roland Griessmair.

«In valle - dice il presidente - non ci sono edifici atti all’accoglienza. Siamo riusciti a trovarli a Brunico, Vandoies e San Candido. Non resta che confidare nel sistema Sprar visto e considerato che, per ragioni comprensibili di solidarietà, non possiamo accettare di sistemare queste persone in container».

In val Badia continua l’avversione al sistema Sprar.

«È proprio così. A La Valle e a Marebbe, che si sono espressi a favore, hanno risposto sia Badia che Corvara che si sono espressi in maniera contraria. A San Martino in Badia hanno detto si a condizione che tutti gli altri comuni fossero d’accordo. In sostanza è un no, viste le posizioni contrarie di Badia e di Corvara. Di fatto è una situazione che non si sblocca. Cercheremo, nell’incontro con la Stocker, di valutare la situazione per vedere se esiste una possibile via d’uscita allo stato attuale delle cose».

Da cosa dipende, secondo lei, questa avversità?

«Difficile fare una valutazione corretta: dopo che è caduta nel vuoto la possibilità di ospitare i profughi nell’edificio di La Valle, dove erano destinati i circa 30 richiedenti asilo, tutto si è complicato. Anche sul sistema Sprar l’intesa necessaria per procedere è venuta meno per la posizione contraria di alcuni Comuni. L’incontro di lunedì sera con l’assessore Stocker servirà anche per verificare le varie posizioni».

Possibilità di trovare un’intesa?

«Con un minimo di buon senso mi auguro di sì».













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