Vestiti rubati, la Caritas teme il racket

Il responsabile: «Furti dalle campane. Abbiamo il timore che ci siano anche gruppi organizzati, siamo pronti a denunciare»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Guido Osthoff, responsabile della Caritas per la raccolta di indumenti usati, ammette che nell’ultimo periodo le campane sono state letteralmente prese d’assalto. E non solo da clochard e persone bisognose. C’è il timore, infatti, che ci siano anche gruppi organizzati che svuotano i cassonetti per poi rivendere la merce. «Se ne fossi certo - spiega Osthoff - avrei già fatto denuncia. Posso dire, però, che abbiamo avuto spesso il sospetto che vi fosse qualcuno che svuotava illegalmente le campane e rivendeva gli abiti. Ed è un’impressione forte».

Si tratta di quantità elevate. Grazie ai cassonetti vengono raccolte, in un anno, 1800 tonnellate di vestiti, mentre la raccolta diocesana - una volta all’anno - garantisce altre 800 tonnellate. «Il problema dei saccheggi - prosegue Osthoff - è frequente soprattutto nei cambi di stagione perché la gente si disfa dei vestiti più vecchi e li lascia anche sul ciglio della strada. Ma c’è anche chi cerca di forzare le campane». Proprio per evitare questo problema la Caritas ha deciso di aumentare la frequenza della raccolta. «D’ora in poi i container verranno svuotati in gran parte giornalmente da lunedì a venerdì ma anche nei fine settimana». Negli ultimi giorni sono circolate foto che sembrerebbero documentare lo svuotamento illegale delle campane da parte di un gruppo di persone. In questi casi, peraltro, la prudenza è d’obbligo. «Non possiamo escluderlo - ammette Osthoff - per due motivi: i mezzi che si vedono nella foto postata su Facebook (da “Ciccio Rizzon” nel gruppo Sei di Bolzano se.. ndr) non sono delle due coop autorizzate, la Albatros (che copre Bolzano, Merano e Bressanone) e la Renova (impegnata in Pusteria e in val d’Isarco), e poi i sacchetti che impieghiamo non sono azzurri». La stessa Caritas, in questo periodo, sta cercando di capire se vi siano altre organizzazioni che fanno raccolta di indumenti usati porta a porta sul territorio provinciale. Negli ultimi mesi, soprattutto in provincia, anche nella zona di Bressanone, sono circolati dei manifesti del «Partito dei poveri», associazione con sede in provincia di Como. «Ovviamente - sottolinea Osthoff - non possiamo garantire sulla trasparenza e sulla correttezza di altri enti. Alle persone bisognose, a cui servono vestiti in buono stato, diciamo invece di non rovistare nelle campane ma di rivolgersi al nostro centralino: diremo loro dove andare per avere capi della taglia giusta».

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