Vettori trasformerà la Sad «Il low cost non perdona»

Il nuovo direttore generale pensa già alle concessioni ferroviarie in arrivo «Nel mirino abbiamo anche la gara per la gomma prevista per il 2018»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. "Allora, per prima cosa le dico che io non faccio l'avvocato col latinorum". L'avvocato è Mariano Vettori - appena nominato direttore generale della Sad - ed è uno che dice pane al pane. E che fa cose che non t'aspetti e che non t'aspetti che poi lui le spieghi così. E le cose accadute sono importanti. La prima: Ingomar Gatterer, astro nascente del trasporto altoatesino ha scalato la Sad, si è preso le quote di maggioranza e ha messo all'angolo Pietro Tosolini che era, di Sad, il padre padrone. La seconda: Vettori ne è il nuovo direttore generale. Piccolo particolare: Vettori era (magari è ancora...) l'avvocato di Tosolini. E consulente di Gatterer. Altro particolare: Gatterer è di Falzes, è Svp e, soprattutto, Durnwalder è il suo padrino. In senso di battesimo non di altre cose.

Allora, da dove cominciamo, Vettori?

"Dal fatto che Sad o cambiava o affondava. Ci sono le concessioni ferroviarie in arrivo. C'è, soprattutto, la gara per la gomma nel 2018. Arrivano i grandi, quelli dei low cost. Sarebbe stato un bagno di sangue..."

Sarebbe?

"Sì, se fosse tutto rimasto come prima. Troppo conservativi, voglio dire".

Iniziamo da capo. Come è successo, lei che diventa direttore Sad...

"Ragazzi, dopo 39 anni mi ero messo in pensione. Io faccio l'avvocato amministrativo. Tutto civile. Una fatica. Poi è arrivato Gatterer..."

Ma lei è avvocato di Tosolini...

"Proprio per questo. Ho messo in contatto i due. Ma Gatterer è un treno. E' figlio di Josef, il padre dell'impresa di trasporti che porta il suo nome. Bene, dico solo che lui, Ingomar, ha portato la flotta di famiglia da otto autobus a 110. Dico: 110."

Un predestinato...

"Uno che si è fatto da solo. Ha studiato a Vienna, si è preso una bella laurea, poi un master sui trasporti. Non ha lasciato niente al caso. Poi ha rilevato qualche altra piccola società messa male. Insomma ha fatto capire che le cose si possono fare. Che quello che è sempre stato non vuol dire che sarà per sempre".

E l'ha chiamata.

"E io ho immaginato che ci sarebbe stato da divertirsi. C'era innanzitutto da muovere le quote. Gatterer ha rilevato quelle di Maccioni e Bozzi. Alle fine è arrivato oltre il 44%."

Ma Tosolini ha protestato. E duramente.

"Eh, lo so. L'ho chiamato tante volte".

Dice che è stato violato il diritto di prelazione...

"Qui mi permetto di dissentire. Per la giurisprudenza conferire le quote non vuol dire cederle..."

Avvocato sta andando nel latinorum, attenzione.

"E' vero. Dico solo che Gatterer ha un programma di rilancio. Altri soci erano, come dire, un po' fermi con le prospettive.."

Dicono che lei ha contribuito a tedeschizzare la Sad, vecchio feudo italiano per dirla coi vecchi schemi...

"E' un fatto. Ma qui si parla di quote, di programmi. Se Gatterer ha le idee non è colpa mia. Se ha convinto la maggioranza dei soci e la dirigenza merito suo, non di tedeschi o italiani. Ma..."

Ma?

"Parlare tedesco e avere contatti anche in quel mondo aiuta. Certo, anche il nostro storico ad Maccioni che ha creato la Sad ai tempi di Pasquali e Bolognini, ha visto la partecipazione dei politici italiani declinare nel dopo Ferretti. E ne ha tratto le conclusioni. I nostri sembrano disinteressarsi. Ma il mondo dei trasporti è un mondo che cambia".

Come lo cambierà?

"Come tutto è già cambiato vorrà dire".

E Sad?

"Dico solo che dopo 60 anni ci sarà una gara europea per la concessione su gomma. L'Italia si è beccata la procedura d'infrazione e questa volta non si scappa. Significa che arriveranno tutti e arriveranno con idee nuove, autobus nuovi, linee a basso prezzo".

Anche voi alla guerra dei prezzi?

"Occorrerà avere bus attrezzati. I pendolari che vanno di corsa troveranno anche un bagno a bordo, televisione, design, qualità dei mezzi. E poi la ferrovia. E' il nostro secondo traguardo, la concessione delle linee su rotaia. Anche in questo caso Sad ha un grande patrimonio di lavoro e di responsabilità tra MeBo , Venosta e tutto il resto. Servirà ragionare. "

Anche coi sindacati?

"Anche con loro. Ma prima dobbiamo noi come azienda capire dove andare e con quali mezzi. Sono già arrivati inglesi, tedeschi e francesi. A Torino, con le ditte francesi ci sono bigliettai che arrivano da fuori, tanti stranieri. Insomma, cambia il mondo. Si trattava di non farsi travolgere senza prima cambiare pelle".

Il contratto per le ferrovie è importante?

"Strategico. Siamo sui 300, 400 milioni."

Ci saranno cambiamenti anche nel management?

"Ci sono già stati. Altri ci saranno. Ma in Alto Adige c'è gente preparata. La direttrice di Sasa, ad esempio, è molto brava".

Tosolini non smetterà di combattere...

"Il commendator Tosolini ha il suo ruolo. A questo punto si trattava di far emergere una linea di marcia rispetto ad un altra. O meglio, di dotarsi di una linea di avanzamento commisurata alle sfide che abbiamo davanti. Ma con lui ci parlo sempre."

Un messaggio rispetto al nuovo corso Sad?

"E' cambiata la musica".













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