Via all’Altstadtfest dei wc sessisti

L’imprenditrice Niederstätter: «È arte e deve far discutere. Mi sono costati 20 mila euro»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE. L’attesa inaugurazione dell’Altstadtfest, che in tre giorni porterà in città più di 50 mila persone, per una volta è passata in secondo piano. A far discutere, ieri, in piazza Duomo, sono stati i bagni chimici decorati con i genitali maschili e femminili. Arte o indecenza? Questa e la domanda che si sono posti brissinesi e non, ma anche decine di persone che hanno visitato la pagina facebook dell’Alto Adige. A commissionare gli originali Wc all’artista pusterese Christoph Hinterhuber è stata l’imprenditrice Maria Niederstätter, che ammette di aver speso una cifra attorno ai 20 mila euro e di aver centrato pienamente il suo obiettivo: rivalutare, in chiave artistica, il ruolo dei bagni pubblici. «Quando ho assegnato il lavoro, sette mesi fa, volevo valorizzare un oggetto povero, come il Wc, trattato quasi con disprezzo dalla gente. E allora ho chiesto a Hinterhuber qualcosa in grado di catturare l’attenzione - grazie ai disegni e al colore - e di regalare un sorriso ai passanti». La Niederstätter è talmente soddisfatta delle reazioni della gente che intende usare i Wc decorati anche per altre feste campestri. «Come ha sottolineato il sindaco Pürgstaller si tratta di installazioni artistiche e mi sarei stupita se fossero piaciute a tutti. Non sono bigotta ma sono convinta di non aver offeso nessuno».

Su facebook, però, c’è anche chi contesta duramente la scelta del comitato organizzatore. «Ovunque ti giri - commenta Karin Bono - tutto è focalizzato sulle parti basse. Vi piacerebbe se decorassero così i bagni scolastici dei vostri figli?». E ancora: «Immagino l’abbiano pure pagato questo genio. È impressionante il basso livello civico che abbiamo raggiunto: i Wc vanno rimossi». Ma c’è anche chi ha apprezzato la scelta e ironizza: «Finchè siamo così bigotti resteremo al palo: non sarebbe peggio se andassimo a farla dietro un albero?». Non c’è dubbio, ha vinto Maria Niederstätter. «Il compito dell’arte è proprio quello di far discutere».

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