Via binari e tralicci, e tanto verde 

I primi interventi entro il 2018. Il 32% di chi lavora in Zona si muove in bicicletta



BOLZANO. Due nuove ciclabili, un ponte che non c'era, quattro rotatorie riarredate. E poi via i binari che le grandi industrie della Zona hanno ormai abbandonato al loro destino di degrado, la realizzazione di una fermata ferroviaria tra Bolzano sud e San Giacomo, le isole ecologiche da rinnovare per limitare il loro impatto antiestetico. Maria Laura Lorenzini non ha solo promesso: ha messo in campo date e cantieri. Per dire: nel 2018, cioè prima della fine dell'autunno sarà finalmente completata la ciclabile per aggirare gli snodi del traffico urbano, quella tra Fercam e Salewa («sono cinque anni che la chiediamo», ha sussurrato Oberrauch) con un nuovo ponte da 50 metri.

In previsione un'altra, tra via Siemens e via Lancia. «Abbiamo scoperto, dopo aver analizzato i flussi del traffico e la loro tipologia - ha detto l'assessora - che oltre il 32% delle persone che si recano in Zona dalla città e da altre direttrici lo fanno in bicicletta».

È per questo che il Comune spinge sulle ciclabili: sono mobilità sostenibile, tengono sotto controllo l'inquinamento, che spesso tocca picchi preoccupanti e offre la possibilità di approntare assi di collegamento leggeri.

Anche economicamente. E urbanisticamente non invasivi. Ma le richieste di «Think Tank» degli imprenditori, chiedevano anche una cornice di intervento non solo viabilistica.

Il suo presidente, Heinrich Gasser, non ha mancato di rilevare come, da anni, tutta la vecchia Zona industriale mostra i segni del tempo che passa. E soprattutto la mancanza di un piano di intervento complessivo che ne ridisegni l'arredo urbano. Per questo Maria Laura Lorenzini ha chiamato vicino a se anche la responsabile della Giardineria comunale. La quale ha illustrato un piano di intervento "verde" che cambierà il volto, abbellendolo, di molte strade strategiche, da via Einstein agli assi nei pressi dell'ex Iveco, dalle opere d'arte in altre cinque rotonde (oltre a quella, già "attrezzata" in senso contemporaneo di via Volta) al rivestimento verde dei tetti delle imprese stimolando la collaborazione dei privati.

Infine le isole ecologiche: si chiederà alle aziende di radunarle all'interno, togliendole dalla strada e dalla vista. E a breve inizierà un vasto piano di sostituzione dei vecchi con nuovi contenitori ecologici e tecnologici. (p.c.)













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